Si continua ad indagare sui possibili effetti collaterali del vaccino AstraZeneca. Intanto in Inghilterra hanno fermato i test sui bambini.
Il caso AstraZeneca continua a far discutere in Italia. Alcuni casi di trombosi che hanno fatto seguito alla prima inoculazione del vaccino hanno messo in allarme la popolazione. Intanto gli esperti rassicurano che gli effetti collaterali del farmaco sono in misura molto ridotta rispetto alle dosi somministrate. L’ansia però non si placa e anche ieri in Italia tante persone hanno deciso di rifiutare questo vaccino.
Intanto dall’Inghilterra non arrivano notizie più confortanti. Il Regno Unito, infatti, aveva cominciato la sperimentazione dell’AstraZeneca sui bambini dai 6 ai 17 anni. Questi test però sono stati preventivamente interrotti. Un alto consigliere del Governo di Sua Maestà avrebbe richiesto la sospensione del trattamento nei bambini sino a che non si avrà una guida precisa sul vaccino.
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Alcuni esponenti del Governo frenano su AstraZeneca
Le prove erano cominciate lo scorso febbraio ad Oxford, con 300 volontari che si erano presentati. Il reclutamento di nuovi partecipanti però è stato per il momento interrotto. Dalla nota università fanno sapere in ogni caso che non ci sono stati problemi. Lo stop, infatti, sarebbe solo a titolo precauzionale.
L’MHRA l’ente preposto al controllo dei farmaci in Inghilterra, oggi si dovrebbe riunire per decidere a quale fascia d’età inoculare l’AstraZeneca. L’idea iniziale era quella di capire la risposta immunitaria del vaccino sui bambini. I casi di trombosi tra gli adulti però hanno fatto propendere per la prudenza.
Al momento in Gran Bretagna quasi 32 milioni di persone hanno già ricevuto la prima dose e 5,4 anche la seconda. La fase due in Inghilterra prevede l’inoculazione agli under-50, alcuni esponenti del Governo hanno suggerito di rallentare la campagna vaccinale in attesa di nuovi elementi sul vaccino AstraZeneca. Il professor Calum Semple, invece, ai microfoni di Channel 4 News ha esortato la popolazione a prendere il farmaco, che a suo dire ha effetti collaterali ad una persona su un milione.