Vaccini, dopo la telefonata la Ferragni non ci sta: “Ora basta” (FOTO)

Chiara Ferragni non ci sta e con un lungo post ha svelato una difformità di trattamento da parte della Regione Lombardia a suo vantaggio.

Certe volte essere una persona famosa ti può dare un bel vantaggio in molte cose. In alcuni casi addirittura la fama si riflette sulle persone a te vicine. Ci sono alcuni argomenti però, molto delicati, nei quali dovremmo essere tutti uguali. È il caso questo dei vaccini, dove purtroppo stiamo assistendo a difformità di ogni genere.

Questa volta però ci troviamo di fronte ad una sorta di denuncia al contrario ad opera di Chiara Ferragni, ma andiamo con ordine. Qualche giorno fa la bella influencer aveva “utilizzato” i propri social per denunciare la mancata vaccinazione della nonna di Fedez. La signora è over-80 quindi sarebbe dovuta essere una delle prime ad essere contattata per ricevere il farmaco, ma non è stato così.

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Una telefonata ha fatto imbufalire la Ferragni

Dopo le denunce social però è arrivata, racconta la Ferragni, una telefonata alquanto bislacca. L’operatore avrebbe chiesto all’anziana se fosse la nonna di Fedez e gli avrebbe poi fissato un appuntamento per vaccinarla. La famosa influencer a questo punto è andata giustamente su tutte le furie denunciando il fatto ai propri followers.

Su Instagram ha pubblicato un lungo post sotto forma di foto accompagnato dalla scritta: “Basta”. La Ferragni piuttosto inviperita ha scritto: “Le altre nonne che non potranno farsi sentire mediaticamente come faranno? Chiedo il vaccino per tutte loro”. L’influencer, che di solito si era sempre tenuta lontana dalla politica ha deciso questa volta di far sentire la sua voce in particolare contro la Regione Lombardia e la sua gestione della campagna vaccini.

Sicuramente quello della Ferragni è un gesto molto importate, che farà discutere nei prossimi giorni. L’influencer poteva tranquillamente incassare il suo “benefit” da VIP per la nonna del marito, ma invece ha deciso di alzare la voce e bene ha fatto. A questo punto si attendono repliche da parte di chi gestisce la campagna vaccini in Lombardia.