Sono ore febbrili in casa Amazon. Nella giornata di oggi, infatti, è saltata l’intera filiera di consegne in Italia per l’azienda americana.
Amazon è uno dei colossi mondiali, ma questa volta è stato messo fuorigioco dai suoi stessi dipendenti. Da Nord a Sud, infatti, in tutta Italia i lavoratori dell’azienda di Bezos sono in subbuglio e hanno cominciato uno sciopero che li vedrà protagonisti per tutta la giornata. Se aspettavate quindi un pacco per oggi potete anche mettervi l’anima in pace: non arriverà.
I 40mila lavoratori del colosso americano hanno chiesto “aiuto” anche a tutti i clienti di Amazon per essere affiancati in questa lunga battaglia. Saranno coinvolti addetti agli hub, driver e magazzinieri. Lo sciopero nazionale durerà 24 ore ed è stato proclamato da chi aderisce a FILTM CGIL, FIT CISL e Uiltrasporti.
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Tutta la filiera di Amazon in subbuglio
Sul tavolo ci sarebbe la rottura da parte di Amazon della trattativa a livello nazionale sul rinnovo del contratto di secondo livello. I lavoratori imputano all’azienda di Bezos le cattive condizioni lavorative. Si parla di turni di oltre 8 ore al giorno con appena mezzora per pranzare. Una situazione insostenibile per tanti uomini e donne che che lavorano per il colosso americano qui in Italia.
Insomma una situazione rovente che ha portato i dipendenti di Amazon ad incrociare le braccia quest’oggi. L’azienda americana ha sempre puntato molto sulla puntualità con la quale viene recapitata la propria merce. Va da sé quindi che questo sciopero creerà non pochi grattacapi alla società statunitense che dovrà a questo punto rimodulare il tutto.
Da par suo Amazon si trincera dietro alla certificazione ricevuta di Top Employer per l’alta qualità del proprio ambiente di lavoro e le opportunità di formazione e i piani di carriera offerti qui in Italia. Lo sciopero di oggi però ha sicuramente un po’ macchiato l’immagine del marchio di Bezos.
Ricordiamo che a causa della pandemia l’azienda americano ha ricevuto un ulteriore exploit qui in Italia. I dipendenti di Amazon quindi si sono ritrovati a dover soddisfare improvvisamente una mole di lavoro più grande in condizioni sicuramente difficili come è accaduto un po’ a tutti da quando il Covid-19 si è fatto vivo.
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— Filt Cgil Nazionale (@FiltCgil) March 22, 2021
