Cashback? Un completo fallimento: l’esperimento finisce qui?

Cosa è successo al tanto atteso ed acclamato cashback? Niente o quasi è andato come si immaginava, e adesso?

Doveva essere l’iniziativa principe del nuovo anno. Dopo mesi e mesi di attesa, rispetto al suo esordio tra i programmi che la politica intendeva mettere al servizio dei cittadini, tra le innovazioni, tra le politiche atte a migliorare il settore dei consumi, garantendo un maggior flusso di operazioni telematiche, piuttosto che fossilizzarsi solo ed esclusivamente sula circolazione del denaro contante. Alla fine l’esperimento è arrivato, ma forse, ad oggi, è anche già, quasi, fallito.

Succede che il servizio finalmente viene messo a disposizione dei cittadini, che quindi utilizzando per i propri acquisti bancomat o carte di credito potranno mettere da parte una quota da recuperare nel tempo, ed addirittura partecipare alla lotteria, se cosi si può dire del super bonus di 1500 euro, messi a disposizione dallo stato per i primi cittadini che raggiungeranno il numero di operazioni richieste per avere diritto al rimborso ed al diritto, quindi, al superbonus.

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Cashback? Un completo fallimento: il parere della politica

Il fallimento dell’esperimento, la mancata riproposizione del servizio all’indomani della sua scadenza naturale, per ciò che riguarda la prima fase, per intenderci, potrebbe essere data soprattutto dal riscontro dei tanti escamotage trovati dai cittadini per eludere i meccanismi di ricezione dei vari bonus. Operazioni di pochi euro utili soltanto a far aumentare il numero delle transazioni, piccoli trucchetti, insomma, del furbetto di turno. E poi, la constatazione che riguarda la qualità vera e propria della transazioni.

Praticamente si è utilizzato bancomat e carta di credito, in questa fase, per operazioni per le quali già prima si utilizzavano determinati prodotti finanziari, quindi, nessun vantaggio contro la circolazione della moneta contante. Inoltre, i dubbi della politica. Gianfranco Librandi e Camillo D’Alessandro, esponenti di Italia Viva, hanno di fatto, dichiarato quanto segue: “Il cashback è una misura costosa e inefficiente – fanno sapere attraverso una nota pubblicata online – che non apporterà benefici alla nostra economia e al nostro Paese. Il probabile blocco del super-premio semestrale, per via della vulnerabilità del sistema ai furbetti delle micro-transazioni, è un’ulteriore dimostrazione dei limiti dell’intervento”.

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