Uno dei ritorni di questo esecutivo si chiama Renato Brunetta: il forzista è alla Pubblica Amministrazione dopo aver guidato lo stesso Ministero dal 2008 al 2011.
La carta d’identità di Renato Brunetta: età, altezza, peso
- Nome: Renato Brunetta
- Ministero: Ministra per la Pubblica Amministrazione
- Partito: Forza Italia
- Data di nascita: 26 maggio 1950
- Luogo di nascita: Venezia
- Altezza: 143 cm
- Peso: 68 kg
- Età: 70 anni
- Professione: Economista e Docente Universitario
- Titolo di studi: Laurea in Scienze Politiche ed Economiche
- Account social: https://www.facebook.com/renato.brunetta
Renato Brunetta è stato l’ultimo riformista del sistema pubblico di questo paese. E questo è un dato, sebbene l’esito della sua riforma non abbia convinto tutti. Formula che suona più come un eufemismo, a dire il vero. Nonostante le tante critiche e l’intervento della Madia pochi anni dopo, a Brunetta va riconosciuta la capacità di aver messo in piedi una vera e propria riforma della Pubblica Amministrazione che certamente portava l’impronta liberista di quel Berlusconi IV. Oggi le sue competenze dovranno essere messe al servizio di una nuova Policy di Palazzo.
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Brunetta, dalla povertà al Ministero: gli studi e il suo CV
Fanno molto ridere, ad alcuni, i meme su Renato Brunetta. Aiuta certamente la sua mimica, fortemente espressiva: accigliato, pensieroso o arrabbiato, la faccia di Renato Brunetta è sempre tutto un programma.
Eppure lui, uno dei personaggi più condivisi del mondo dei social network, rappresenta il vero ascensore sociale del nostro paese. Si è definito in passato un figlio della Venezia popolare, spesso nella narrazione del suo passato ha raccontato come le sue umili origini lo abbiano aiutato.
QUI IL CV di Renato BRUNETTA>>> https://www.renatobrunetta.it/info/
Figlio di un venditore ambulante e ultimo di tre fratelli, conduce studi classici. Poi si iscrive alla facoltà di Scienze politiche ed economiche presso l’Università degli Studi di Padova. Inizia la sua carriera accademica presso lo stesso ateneo ricoprendo vari incarichi: dal 1973 al 1974 è assistente universitario alle esercitazioni nei corsi di Teoria e politica dello sviluppo (Facoltà di Scienze Politiche) e di Economia applicata (Facoltà di Statistica). Nell’anno accademico 1977-78 è professore incaricato dell’insegnamento di Economia e politica del lavoro (Facoltà di Scienze Politiche).
Renato Brunetta, il nuovo Ministro della Pubblica Amministrazione del Governo Draghi
Di Renato Brunetta si ricorda il suo indefesso erupeismo e la lealtà, quasi fraterna, che negli anni ha riservato a Silvio Berlusconi. Al suo fianco in Forza Italia, poi con il Popolo delle Libertà e ancora con la nuova Forza Italia. Un pontiere tra gli azzurri.
Il Berlusconi più liberale di sempre, all’apice della gestione del suo paese, aveva commissionato una riforma che mettesse spalle al muro il dipendente pubblico.
Brunetta: la su riforma e la ‘tragica’ uscita sui fannulloni
Renato Brunetta annunciò che quella sarebbe stata la battaglia ai fannulloni della Pubblica Amministrazione: nella riforma che ha costruito tra il 2008 e il 2011, fu lui ad introdurre il concetto di valutazione degli operatori della PA, con l’apertura addirittura alla possibilità di licenziare i dipendenti meno produttivi.
Inutile dire che da più parti l’accoglienza non fu delle migliori, in un paese come l’Italia con il livello di occupazione pubblica altissimo.
Vita privata, chi è la moglie di Renato Brunetta?
Molti si affiancano a partner che rimangono abbastanza in disparte rispetto alla vita politica. Si pensi al marito di Giorgia Meloni, di cui quasi non si conosce il volto. O alla compagna di Luigi Di Maio, sconosciuta ai più. Per Renato Brunetta, così non è stato. La moglie del Ministro è un personaggio tutt’altro che silente.
Tommasa Giovannoni, detta Titti, è un peperino del sottobosco della politica italiana. Arredatrice d’interni e appassionata di botanica, la donna ha raccontato di aver conosciuto il marito in un vivaio e di aver iniziato a parlare con lui proprio grazie alla passione comune per piante e fiori. La conversazione è stata talmente piacevole che lei gli ha offerto un passaggio in auto subito dopo e da quel momento i due non si sono più separati.
La Giovannoni si lasciò coinvolgere in uno dei soliti “scandalucci” della politica. Nel 2016 la moglie del Ministro Brunetta creò un account Twitter falso, e il nome casualmente scelse fu quello di Beatrice Di Maio. Un profilo inventato con cui pungolava il mondo della politica tanto che per un tweet fu querelata per diffamazione da Luca Lotti, allora sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Carattere duro e litigioso: gli scontri di Brunetta con Vespa, Fazio, Renzi
A Brunetta va riconosciuto una grinta da leoni. Negli anni si ricordano tanti scontri, anche duri, nei salotti della televisione. Uno dei più famosi è quello con Bruno Vespa durate Porta a Porta. O ancora quando schernì un cronista del Fatto Quotidiano, accusandolo di essere un precario con la frase “mamma mia che tristezza”.
Da capogruppo del PDL si scontrò con Fabio Fazio, dapprima perché eccessivamente retribuito dalla Rai e poi per aver invitato Maradona senza condannarne la condotta. Erano gli anni in cui il Pibe de oro in Italia era ricercato per evasione fiscale.
E ancora, rievocano strane emozioni le immagini dell’attuale Ministro che negli studi di Giovanni Floris si scontra con Anna Ascani a spada sguainata nella difesa di Renzi e della Leopolda. Quello scontro non poté che finire con l’accusa a Floris di essere prezzolato da Craxi nei suoi anni di cronista all’Avanti.
Nel suo storytelling, che potrebbe occupare una biografia intera, ecco comparire anche una furente lite con Matteo Renzi ai tempi del suo mandato da premier. Brunetta attaccò duramente l’allora presidente del Consiglio dopo l’intervento di Renata Polverini, il presidente della Camera di quegli anni, Laura Boldrini, faticò a tenere in ordine i lavori. Alla base dell’ira dell’attuale ministro vi fu una reazione di Renzi che additò come ‘matta’ l’Onorevole Polverini, dopo che questa aveva accusato l’attuale leader di Italia Viva di strumentalizzare le vittime dei terremoti.
Renato Brunetta, l’ironia (scarsa) e l’incubo Crozza. In difesa della Polverini la lite con Renzi
A Renato Brunetta possiamo riconoscere una serie di doti, ma tra queste escludiamo quasi categoricamente la simpatia. Non è il personaggio più ironico della politica italiana, famosa è stata l’imitazione fatta da Maurizio Crozza, che negli anni tra copertine di Ballarò prima e diMArtedì poi, ha sempre sferzato il mondo della politica.