L’autopsia sul corpo della donna ha rilevato la brutale metodologia con il quale è stata uccisa insieme al marito Peter.
Laura Perselli è morta strangolata da una corda. Secondo l’autopsia il verdetto che chiarifica definitivamente la macabra modalità con la quale la donna di 68 anni è stata aggredita al suo rientro nella casa di Castel Roncolo.
L’omicidio sarebbe avvenuto secondo il gip in rapida successione a quello del marito, Peter Neumair, ucciso poche ore prima. Il colpevole continua ad essere delineato come il figlio della coppia, Benno Neumair.
Benno avrebbe infatti ucciso prima il padre, di cui non è stato ancora ritrovato il corpo, poi la madre poche ore dopo, ma solo per mascherare l’omicidio del primo genitore, con il quale da tempo questi aveva un rapporto estremamente conflittuale.
La ricostruzione dell’accaduto proverebbe infatti che il giovane avesse ucciso i genitori assalendoli in casa per poi trasportarli verso la casa della nuova fidanzata e nel percorso si fosse liberato dei corpi gettati nell’Adige.
Molte le storie terribili raccontate su di lui, molte anche le stranezze rilevate, a partire dalle lacrime davanti il suo avvocato appena saputo del ritrovamento del cadavere della madre nel fiume Adige.
Altre le persone spaventate dal comportamento di Benno, tra cui l’ex fidanzata Martina, per poco indagata con lui per un errore nell’aver tenuto con se i vestiti con i quali Benno aveva ucciso presumibilmente i genitori e anche la sorella Manè.
Molto preoccupata della sua incolumità anche la sorella, che aveva consegnato al suo avvocato addirittura una lettera nel quale si diceva molto preoccupata se Benno fosse stato liberato. Ricorda ancora le ultime parole che le disse la madre prima di morire, ovvero di non litigare mai con Benno se per caso fossero stati da soli.