A Catania e nelle provincie del luogo arrivano cenere vulcanica e lapilli. Lo spettacolo è pauroso ed al contempo meraviglioso.
L’Etna, il vulcano attivo più grande d’Europa, torna ad eruttare. Il vulcano Etna si è formato dalla placca eurasiatica e dalle sue costanti eruzioni ha cambiato costantemente il paesaggio circostante.
La colata di lava che si è formata ieri ha dato vita ad una fase “parossistica” del vulcano, che ha sprigionato una forza di eruzione di 1700 metri, con la lava che si è diffusa nella Valle del Bove, fortunatamente lontana dai centri abitati.
L’Etna è stata anche inserita come Patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2013.
L’Etna ha iniziato di nuovo la sua fase di eruzione: il vulcano più alto d’Europa si sveglia
Come spiegato dall’Ing-Oe di Catania, l’attività eruttiva è stata visionata principalmente dalla costa di Siracusa:
“Determinata dal parossismo e carica di cenere e lapilli che si è alzata di alcuni chilometri sopra la cima del vulcano e, spinta dal vento verso sud, ha causato ricadute del materiale piroclastico sui centri abitati fino a Catania e nel siracusano, a decine di chilometri di distanza dall’Etna”.
Inizialmente chiuso per pericolo di calamità naturale, l’aeroporto di Catania Fontanarossa è stato poi riaperto con voli limitati, dopo quelli dirottati di ieri a causa della cenere e dei lapilli calati sul luogo.
“Il presidente Musumeci chieda lo stato di calamità per i paesi etnei: il vulcano è in piena attività e una intensa pioggia di lapilli di dimensioni fino a 10 centimetri sta investendo i comuni che si trovano in prossimità del vulcano”
Queste sono state le parole del segretario della regione Sicilia in direzione del governatore della regione per cercare di limitare l’emergenza.
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