Quanti di noi buttano l’acqua di cottura della pasta nel lavandino? Ci sono validi motivi per smettere di farlo e valide alternative che miglioreranno la vostra vita.
Lunga o corta, di grano, all’uovo o integrale: la pasta è uno degli alimenti base della cucina italiana e parte integrante della vita di tutti noi. È forse impossibile elencare le diverse tipologie di pasta esistenti, con oltre 600 varietà in tutto il mondo.
A dispetto di quanto si pensa nelle diete non si dovrebbe mai rinunciare alla pasta, contiene infatti solo 130 calori per 100 g (cotta) e ha numerosi benefici per la linea e la salute. Quindi si può consumare in tutta tranquillità ogni giorno (attenzione al condimento, ovviamente). Scopriamo tuttavia perché non dovreste buttare l’acqua nel lavello dopo averci cotto la pasta.
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Molti di noi buttano l’acqua di cottura della pasta nel lavello e se questo non crea dei veri e proprio problemi a livello di tubature è senz’altro una grande spreco. L’acqua è un bene prezioso e anche dopo cotta può essere utilizzata in numerosi modi.
L’oro blu può essere riutilizzato per annaffiare le piante, che si tratti di erbe aromatiche, fiori o ortaggi è una valida alleata. Ovviamente va utilizzata da fredda. Se non volete aspettare che si raffreddi è possibile utilizzare l’acqua di cottura per scrostare piatti, posate e pentole: prima di utilizzare spugna e detersivo, l’acqua calda faciliterà il distacco di eventuali incrostazioni
Un altro metodo valido è riutilizzare l’acqua per effettuare nuove cotture, come nel caso della cottura al vapore, oppure può essere utilizzata per l’impasto di pizza, pane e focacce.
Se avete dei bambini in casa o se volete dilettarvi con dei lavoretti potete utilizzare l’acqua di cottura per preparare la pasta di sale o ancora utilizzarla per mettere in ammollo legumi secchi (purché non sia troppo salata). L’acqua non potrà poi essere utilizzata per la cottura dei legumi.
Abbiamo visto diversi impieghi in cucina dell’acqua di cottura della pasta, un bene prezioso che può essere utilizzato anche nella cura della persona. L’acqua di cottura del riso ad esempio è ricca di amici che possono essere dei validi alleati per i capelli. Prima di procedere con il lavaggio per avere dei capelli più morbidi si può fare un impacco di 15 minuti con l’acqua del riso.
Dal capo ai piedi, un altro utilizzo è quello di sfruttare gli amidi e i sali minerali contenuti nell’acqua in cui ha cotto il riso o la pasta per un pediluvio serale, emolliente e rigenerante.
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