Oms: “il governo cinese ha negato dei dati per scoprire origine virus”

In ritorno dalla Cina, i delegati dell’Oms hanno denunciato un oscuramento di alcuni dati fondamentali da parte di Pechino.

Molti dubbi ancora pervadono i rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tornati da Pechino.

Gli stessi hanno denunciato tentativi da parte del governo cinese di non rivelare dati che a loro avviso si sarebbero rivelati fondamentali per scoprire l’origine del covid, che ha portato successivamente alla pandemia mondiale.

Reazioni preoccupate arrivano anche dal nuovo Presidente degli Stati Uniti Joe Biden: dalla casa bianca infatti si dicono “preoccupati” per il contrasto cinese alle informazioni per delineare da cosa sia nato il virus.

Oms di ritorno dalla Cina: il governo cinese ha negato dei dati per scoprire origine virus

Prosegue senza sosta quindi il dibattito tra Oms e Cina sull’inizio della pandemia di Coronavirus. Mentre termina la visita di controllo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per scoprire in che periodo la pandemia avesse avuto il suo inizio.

“Non ci sono tracce sostanziali della diffusione del coronavirus in Cina prima della fine del 2019. E non ci sono prove che circolasse a Wuhan prima del dicembre del 2019”. Queste le parole del professor Lian Wannian, esperto virologo cinese facente parte dell’entourage di 17 medici cha ha accompagnato i responsabili dell’ OMS in visita per rilevare informazioni sul primo focolaio.

Il professor Wannian prosegue dunque la sua tesi sull’origine del covid datato per Dicembre del 2019: “Pipistrelli e pangolini sono i più probabili candidati alla trasmissione, ma i campioni di coronavirus trovati in quelle specie non sono identici al Sars-Cov-2″. E aggiunge: “l’elevata suscettibilità di visoni e gatti al Sars-Cov-2 suggerisce che potrebbero esserci altri animali che fungono da serbatoio, ma la ricerca è insufficiente”.

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