Il silenzio del lavoratore: fa rumore il mutismo assordante di Mario Draghi

E’ spesso vero che il silenzio del lavoratore ti fa pensare che lui sia pronto, il caos è di chi si distrae tanto. Troppo.  

draghi

Questa mattina il Direttore del Foglio, Claudio Cerasa, offre un nuovo spunto di riflessione. E’ indiscutibile che le rivoluzione portata dal nome di Draghi non avrà una forte incidenza solo sulla politica, ma anche su tutto quello che attorno alla politica orbita. “Giornali, editoria e talk show di fronte a una scelta importante: cercare nuove ragioni di indignazione o cercare finalmente nuovi modelli di informazione? – scrive Cerasa su Facebbok. Il reset di Draghi vale per la politica, ma vale anche per chi la politica la racconta”.

Effettivamente il silenzio che orbita attorno a Mario Draghi richiama un po’ le prime puntate di The Young Pope, appare quasi come un premier senza volto. Il Pio XIII della politica italiana non ha account pubblici, non ha vita mondana ed è schivo rispetto alle telecamere.

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Il silenzio del lavoratore: fa rumore il mutismo assordante di Mario Draghi. Freme l’ansia per i nuovi ministri

I nomi in rampa di lancio sono tanti, così tanti che a sentire i sondaggisti ci sarebbero non meno di quaranta ministri. Allora, dal profilo del Direttore de Il Foglio, proviamo a ribattere alcuni nomi. I nomi che propone il Direttore Cesara in rampa di lancio sarebbero quelli di Tajani, Franceschini, Bellanova, Speranza, Di Maio, Bonino e Giorgetti. Le direzioni che indica poi sono chiare, i leghisti vorrebbero le infrastrutture, mentre i dem vorrebbero un tecnico al Mise. Per il terzo volto del M5S si immagina una donna.

Agli interni dovrebbe esserci la riconferma di Lamorgese, mentre per la giustizia è stata invocata a più riprese la presenza di Marta Cartabia. Si attende per le posizioni del Mes.

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