Caso mediatico e politico per le dichiarazioni rilasciate dalla Asl5 di LaSpezia che contrappone omosessualità con il coronavirus.
Uscita certamente infelice che penalizza un sistema sanitario che sta svolgendo un lavoro eccezionale da un anno, combattendo il coronavirus.
Secondo un modulo consegnato dalla Asl5 di LaSpezia per usufruire della vaccinazione contro il covid, l’omosessualità sarebbe da considerare un comportamento a rischio per la contrazione del virus.
Spieghiamo però a cosa servirebbe questo modulo: verrebbe consegnato dall’ Asl questo foglio dove bisogna inserire i dati anagrafici come prima cosa e successivamente, dato un elenco diviso in 30 punti, barrare abitudini o patologie pregresse o situazioni di salute.
Addirittura l’essere omosessuale, secondo il modulo, verrebbe messo alla stregua nel modulo di altri comportamenti pericolosi del paziente, come la tossicodipendenza o l’abitudine ad usufruire della prostituzione.
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Covid ed omosessualità: secondo la Asl5 è pericoloso essere gay, alla strenua di tossici e prostitute
Prontamente sono arrivate le scuse della Asl5, che ha cercato anche di chiarire la provenienza del modulo: “Prima di dare risposte e precisazioni vorremmo capire da dove viene quel modulo. Stiamo ancora indagando per capire se sia un fake, o se frutto di una leggerezza”.
Sulla questione si è espresso anche Ferruccio Sansa, consigliere regionale: “Chiediamo alla Regione, ad Alisa e all’Asl5 come sia stato possibile inserire l’essere omosessuali nelle categorie di comportamenti a rischio. Ci augureremmo che fosse un fake. Per questo abbiamo cercato di chiedere informazioni all’Asl5 : dopo 13 telefonate senza risposta, compresi l’ufficio relazioni con il pubblico e il servizio covid-19. Finalmente l’ufficio igiene pubblica e vaccinazioni ci ha risposto, dicendo che conoscevano quel foglio, ma non l’avevano fatto loro.”