L’amore strappato è una storia vera? Questa sera in onda su Canale Cinque la fiction con Sabrina Ferilli e Enzo De Caro: ecco di cosa parla.
Questa sera torna in onda la miniserie andata in onda in tre puntate nel 2019 diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi, con Sabrina Ferilli, Enzo De Caro, Valentina Carnelutti e lo stesso Tognazzi nel ruolo dell’avvocato Smiraglia.
Quello che però forse non tutti sanno è che gli eventi racconti nella fiction sono realmente accaduti, la storia riguarda uno degli errori giudiziari più gravi e famosi avvenuti nel 1995, protagonisti della storia sono stati la piccola Angela Lucanto e i genitori. La ragazza diventata ormai maggiorenne, con l’aiuto di due giornalisti ha infatti scritto un libro dal titolo Rapita dalla Giustizia, il suo racconto è quello che ha dato spunto per la creazione del film.
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Angela Lucanto chi è? “Pensavo che i miei genitori fossero morti”
Era il 1995 quando il Tribunale dei Minori l’ha prelevata dalla scuola all’oscuro dei suoi genitori che la aspettavano alla fermata del pulmino. Ad incastrare il padre non sono state le parole della giovane, ma un suo disegno che a detto della padre interpretarono come un simbolo fallico. Quando nonostante l’assoluzione del padre, la piccola venne affidata ad una nuova famiglia, i genitori adottivi le dissero che i suoi erano morti per convincerla a cambiare cognome. Diventata adulta, decise di lasciare la sua famiglia adottiva per tornare dai genitori.
L’amore strappato, la vera storia che ha ispirato la fiction
Si torna indietro nel tempo al 24 novembre 1995 quando, per colpa di una accusa falsa di pedofilia contro suo padre, Angela di soli sei anni, viene presa da scuola e rinchiusa in una casa-famiglia. Il padre, Salvatore, finisce in carcere, dopo tanti anni di battaglie legali, solo nel 2001 l’uomo viene assolto anche in Cassazione. Nel frattempo Angela è stata data in adozione a un’altra famiglia e solo nel 2006 riuscirà a tornare finalmente a casa.
“Quello che Angela ha passato in quegli anni lontana da casa, la mamma lo ha scoperto leggendo il libro, mentre il padre non ha ancora trovato il coraggio di leggerlo” ha spiegato una delle collaboratrici alla fiction.
“E’ una grande storia d’amore perché questa moglie non ha mai creduto all’accusa infamante nei confronti dei marito ed è per questo che la giustizia, poi, le ha tolto anche la tutela della figlia” ha ammesso Sabrina Ferilli che ha prestato il volto per la mamma.
Raffella e Salvatore Lucanto: “non capivamo cosa stesse succedendo”
“Mio marito il 26 gennaio 1996 alle 5 del mattino fu trascinato a San Vittore. Non capivamo cosa stesse accadendo, eravamo certi che in poche ore l’equivoco si sarebbe chiarito, invece restò in cella due anni e mezzo” sono state queste alcune della parole di mamma Raffaella che in tutti gli anni di lontananza non ha mai smesso di lottare.
Si è incatena all’Istituto di Milano dove si trovava la bambina pur di riaverla indietro, provocando solo una reazione contraria, ovvero quella di farla trasferire a Genova, dove la piccola ha subito violenze fisiche e psicologiche.