Il triste ricordo delle foibe: il 10 febbraio la ricorrenza storica

Oggi 10 febbraio la ricorrenza di quelle che erano le foibe, un delitto contro l’umanità e contro la vita stessa.

Descrizione di cosa sia una “foiba”, ve ne sono due in realtà secondo il dizionario:

1-Depressione carsica a forma di grande conca chiusa, derivata dalla fusione di più doline, sul fondo della quale si apre una spaccatura che assorbe le acque.

2-Fosse comuni per l’occultamento dei cadaveri delle vittime di rappresaglie militari e di assassini politici, con particolare riferimento agli eccidi compiuti dai partigiani iugoslavi in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nell’ultima fase della seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra.

Si vanno poi ad unire queste due definizioni nel significato di questo giorno della memoria, indetto per la prima volta nel 2005 per far ricordare agli italiani i confratelli uccisi tra il 1943 ed il 1945 e gettati in queste fosse. Se ne contano un numero ancora non esattamente stimato tra i 3000 e le 11.000 persone.

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Il triste ricordo delle foibe: morirono moltissimi partigiani all’interno di quelle fosse

La prima ondata di violenza esplose proprio dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre 1943: dopo la costruzione di campi di concentramento fascisti dove vennero rinchiusi circa 100.000 jugoslavi, questi si vendicarono cercando la conquista di Istria e della Dalmazia, da sempre territori facenti parte di Venezia.

Con il crollo del regime i fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe. Questa fu la punizione per loro e l’inizio del sangue degli adepti del partito comunista.

Tito e i suoi uomini, fedelissimi di Mosca, infatti, iniziarono la loro battaglia di conquista di Slovenia e Croazia, facenti parte della Germania Nazista, senza fare mistero di volersi impadronire non solo della Dalmazia e della penisola d’Istria (dove c’erano borghi e città con comunità italiane sin dai tempi della Repubblica di Venezia), ma di tutto il Veneto, fino all’Isonzo.

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