Nel nostro paese c’è sempre una sfida nel centrosinistra, e se non c’è solitamente la creiamo: tanti i nomi nella corsa alla segreteria del PD.
Le elezioni sono ormai all’orizzonte, che siano 2021, 2022 o 2023, come vorrebbe la costituzione, non siamo più così lontani. Il dibattito sul sistema elettorale comincia a scaldare gli animi, e le segreterie di partito con il pallottoliere davanti cominciano a ragionare su quello che accadrà. Su tutte, una segreteria sembra molto calda.
Il Pd sono mesi che non prende una posizione su nulla. Ha votato contro la Riforma Orlando per avallare Bonafede, ha anteposto l’alleanza programmatica con i cinque stelle al tentativo di conquistare una leadership di centrosinistra e si è impiccato sul nome di Giuseppe Conte. Salvo poi essere fan della prim’ora con Draghi, ma con diritto di esclusività.
La linea dem è stata confusionaria, poco protagonista e piegata su valori che certo non sono quelli degli elettori del PD.
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E’ sfida nel centrosinistra, corsa alla segreteria: è Bonaccini il vero competitor per Zingaretti
Al momento del rinnovamento della segreteria del PD, Zingaretti dovrà guardarsi le spalle. L’alleanza a tutti costi con i pentastellati ha creato non pochi malumori, e se si dovesse trovare contro di lui una figura autorevole il partito potrebbe scricchiolare. Il nome che tutti temono, o per lo meno tutti gli zingarettiani, è quello di Stefano Bonaccini.
Se il primo cittadino emiliano decidesse di correre per questa posizione, sarebbe praticamente impossibile opporsi. Bonaccini è ben voluto dai suoi colleghi, ma rappresenta l’ala più progressista del Partito Democratico. Oggi meno rappresentata. La politica difensiva del Pd alleato con il Movimento cinque stelle ha creato i malumori, e se in campo dovesse scendere Bonaccini potrebbe riconquistare una grossa fetta di elettorato perduto.
Oltre alle due costole staccatesi in questo anno. Sia Italia Viva che Azione hanno sempre fortemente sostenuto la policty di Bonaccini, aderente al modello di amministrazione vincente che sia Renzi che Calenda propongono spesso per la guida del paese.