Dopo la tragedia è arrivato il cartello stradale che segnala un avvallamento della strada e quindi il rischio.
Federica Picasso aveva 35 anni, aveva accompagnato la sua bambina a scuola ed era in monopattino. In strada un avvallamento, non segnalato, e il monopattino che perde aderenza con l’asfalto. La donna, va a sbattere violentemente contro un tir che in quel momento le passa accanto, l’impatto è violento, violentissimo. La donna perde addirittura il casco nello scontro. L’autista del tir, sotto shock per quanto avvenuto, è stato poi sottoposto all’alcol test, al quale è risultato negativo.
Oggi a Genova, in quella stessa strada, dei fiori ricordano Federica, e magicamente, proprio in quella stessa strada dove la donna ha perso la vita per la mancata segnalazione di un pericolo, rappresentato dallo stesso manto stradale, è comparso un cartello, che segnala proprio il pericolo riferito al manto stradale. Troppo tardi oggi, Federica è già morta, e molti si chiedono cosa sia giusto fare, oggi, che un nuovo mezzo di trasporto è ormai protagonista sulle nostre strade, il monopattino. Come organizzarsi, come regolamentare il tutto.
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Donna morta in monopattino: le reazioni all’indomani del tragico incidente
Marco Bucci, sindaco del capoluogo ligure, ha cosi dichiarato in seguito ai fatti che hanno macchiato di sangue la cronaca genovese: “Nel pomeriggio, insieme con gli altri sindaci delle Città Metropolitane, abbiamo chiesto di intervenire a livello normativo. Il Tar ha bocciato il provvedimento del Comune di Firenze, quindi non siamo noi a poter intervenire“.
Il Procuratore Capo di Genova, Francesco Cozzi, ha invece preso in considerazione la necessità di avere leggi più adeguate per regolare il fenomeno monopattini: “Sono nuovi mezzi di locomozione e non ci sono norme che ne regolamentino l’uso in modo completo”