L’uomo ha tranquillamente ammesso i due omicidi, spiegando di aver fatto, in questo modo ,un favore a tutti.
Jonathan Watson, detenuto in un carcere statunitense, condannato all’ergastolo per omicidio 41 anni, ha sconvolto l’opinione pubblica americana, confessando in una lettera alcuni crimini commessi direttamente in carcere. Parla di qualcosa alla quale non sarebbe voluto arrivare, parla di qualcosa che lo ha profondamente colpito e fatto inferocire, parla di qualcosa, che avrebbe comportato, secondo lui, un enorme vantaggio a tutti quanti.
Parla di due omicidi Watson, due omicidi commessi dietro le sbarre. L’uomo, racconta, avrebbe picchiato fino alla morte due uomini condannati, e presenti, li, in quel carcere, per reati di pedofilia. Un’accusa che l’uomo non ha tollerato, atteggiamenti che l’uomo non ha voluto passassero ingiudicati tra quelle mura. Un comportamento, spiega, che ha punito quelli che hanno rappresentato l’incubo più grande per moltissimi genitori.
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Picchia a morte due detenuti pedofili: uno dei due guardava programmi per bambini
Aveva più volte fatto notare agli agenti di sorveglianza che poteva essere pericoloso che lui potesse assistere a certe scene, aveva avvisato che avrebbe potuto compiere una strage alla vista di certi elementi, li in quel carcere statunitense. La miccia che ha fatto esplodere l’uomo è stato il vedere uno dei due pedofili guardare un programma per bambini alla tv. Anche in quel caso ha avvisato prima le guardie, poi è esploso in tutta la sua violenza e forza.
Il secondo omicidio in carcere, è venuto da se, in seguito al primo, la rabbia era ancora tanta e cosi Watson si è scagliato contro un altro detenuto condannato per pedofilia, ed anche in quel caso, per l’altro, non c’è stato scampo, ferite mortali al capo, anche in quel caso.