I casi secondo alcuni sarebbero in aumento, secondo altri invece andrebbero assestandosi. Sorgono dubbi a riguardo.
In Italia la situazione contagi è molto particolare. Stando al dato nazionale si potrebbe dire che l’andamento dell’epidemia va stabilizzandosi, in linea di massima il dato sembra essersi assestato su un certo numero sia di contagi che di vittime. Quando poi si passa al locale cominciano i problemi. Perchè si valutano situazioni puramente territoriali, come ad esempio l’incidenza nei casi nelle scuole, o in determinati posti di lavoro oppure in determinate strutture sanitarie.
Destano preoccupazione ad esempio i casi di determinate regioni, ma dall’altra parte poi ci si accorge che si parla di numeri in linea di massima gestibili e di casi che no rappresentano rischi elevatissimi. Qualche esponente del Governo, dell’ex Governo anzi, parla già di fase critica alle spalle e di riaperture graduali che possono essere considerate sostenibili in tutto il paese. La verità è che al momento, il cittadino medio, sta capendoci poco, ed anche a ragione.
Bollettino dell’8 febbraio: tutti i numeri del contagio
I nuovi positivi sono 7.970 (con 144.270 tamponi effettuati) i morti secondo il dato odierno sono 307
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I casi aumentano, anzi no: cosa succederà a Salvini?
Nel frattempo la fase di costituzione dell’eventuale Governo Draghi entra nel suo vivo. Il premier incaricato continua la fase di consultazioni ed ha di fatto incassato il gradimento, o per lo meno la disponibilità a collaborare da parte di quasi tutto il quadro politico presente in Parlamento. Unico escluso, tra i partiti più grandi, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Curioso il caso di Matteo Salvini, antieuropeista per eccezione, ma disponibile ad un Governo Draghi, di chiaro stampo europeista. Qualcosa sta cambiando?