La tragedia in Romania, dove il rito del battesimo ortodosso prevede l’immersione per tre volte. Il neonato è morto per arresto cardiaco.
In Romania la percentuale di cristiani ortodossi è ben dell’86,3%, praticamente quasi il totale della popolazione. La religione ortodossa ha dei riti estremamente tradizionali ed antichi, fra i quali anche il battesimo per immersione.
Purtroppo per questa storia arrivata dalla città romena di Suceava, nella regione della Bucovina, il battesimo ha portato una tragedia involuta. Nella chiesa della città, intitolata ai Santi Costantino ed Elena, un neonato ha infatti subito un arresto cardiaco dopo il battesimo con rito ortodosso, che prevede l’immersione per tre volte nell’acqua santa.
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Battezzato per immersione, ha l’acqua nei polmoni: muore neonato per arresto cardiaco
Sconcertati i genitori del piccolo di sei settimane. Il padre è riuscito a dare la sua dichiarazione: “Il bambino piangeva ma il prete lo ha sommerso tre volte nell’acqua e lui ha inalato acqua. L’ho preso, l’ho asciugato, dai medici ho scoperto che ha inalato 110 ml di acqua … Se vedessi un bambino con la bocca spalancata e piangere, non lo immergeresti completamente nell’acqua, giusto?”.
Intanto le autorità hanno già avviato le indagini del caso, prendendo come primo colpevole proprio il sacerdote della chiesa. In più si sono sviluppate delle critiche contro le stesse tradizioni della Chiesa Ortodossa.
È stata addirittura firmata una petizione già da 56.000 persone che richiede la modifica di alcuni riti della chiesa ortodossa, riti ritenuti “antiquati e ormai passati”:
Queste le parole esatte delineate sulla petizione che è stata inoltrata: “La morte di un neonato a causa di questa pratica è un’enorme tragedia. Questo rischio deve essere escluso affinché la gioia del battesimo trionfi”