Il comitato tecnico scientifico dice si alla possibilità che i ristoranti restino aperti anche a cena. Ora parola al Governo.
Tra i principali oppositori delle chiusure forzate anche parzialmente ci sono chiaramente i ristoratori, tra i più colpiti dalle misure restrittive resesi necessarie dall’incombente emergenza covid. Ma oggi potrebbe arrivare una svolta anche per il settore della ristorazione. Svolta chiaramente molto gradita agli stessi ristoratori ed anche ai potenziali clienti, che accetterebbero di buon grado la proposta di poter uscire nuovamente di casa la sera.
Il comitato tecnico scientifico ha infatti deciso per il si, rispetto alla possibilità di allargare anche alla cena, l’orario di apertura dei ristoranti. Chiaramente con un orario concordato su tutto il livello nazionale, esclusivamente per le regioni che si trovano in zona gialla, quella con la più bassa soglia di criticità dovuta all’emergenza covid, per intenderci. Per la zona arancione invece, si pensa ad un orario che favorirebbe in parte la possibilità di pranzare fuori fino alle 12.
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Ristoranti aperti a cena in zona gialla: la decisione finale ora spetta al Governo
Secondo la valutazione del cts, la possibilità che i ristoranti restino aperti anche a cena, deve essere in ogni cosa legata all’attuazione di precise norme di sicurezza. Un numero prestabilito di persone a tavola, massimo quattro se non si tratta di conviventi. Il locali dovranno inoltre esibire all’esterno un apposito bollino con la capienza massima del locale. Discorso diverso per i bar, dove resterà il divieto di assembramento alla cassa, e resisterà la norma del metro di distanza tra le persone servita al banco.
Vietati, in ogni caso, i buffet sul posto, giornali e carte da gioco, ad esempio sui tavolini, in genere esterni, da consumazione.