Il premier uscente è tornato a parlare, Conte non ferma il governo. Poi si spende per sottolineare che non è lui quello che ferma la nascita di questo esecutivo
Sono parole di conciliazione quelle che Giuseppe Conte ha rivolto ai giornalisti fuori da Palazzo Chigi. Poi ha sottolineato come non sia stato lui quello che ha interrotto il lavoro del vecchio esecutivo, e non sarà lui l’ostacolo del futuro esecutivo.
Conte come mai prima d’ora si è mostrato un vero leader di partito. Ha ricompattato le truppe, chiesto sostegno e responsabilità al Movimento Cinque Stelle. Ha parlato di alleanza di governo, rivolgendosi alle forze che avevano sostenuto in maniera incondizionata la sua maggioranza: Partito Democratico e Liberi e Uguali
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Conte non ferma il governo, poi attacca “I sabotatori cercateli altrove”. Infine il discorso progettuale
Un discorso ai cronisti che aveva tutt’altro sapore rispetto alle parole di un uomo dimesso. Nessun riferimento ad Italia Viva, se non una piccola battuta iniziale, sui sabotatori che hanno impedito all’esecutivo giallorosso di andare avanti.
Si è riconciliato alle parole che furono sue in occasioni delle dimissioni. “Il Paese sta attraversando un momento davvero molto difficile. Da ormai un anno stiamo attraversando una fase di vera e propria emergenza – scriveva lo scorso 26 gennaio. Le diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura”.
Con l’intervento di questo pomeriggio Giuseppe Conte lancia un’OPA sul Movimento Cinque Stelle, cancellando l’ipotesi di un suo partito. Ha poi dettato la linea politica del governo che sarà, individuando la soluzione in un governo che sia solamente politico ma al contempo si è tirato fuori da un futuro esecutivo. Dunque, la strategia è chiara: coalizione solida, Pd e M5S insieme. Si attendono le reazioni di Dibba.