La “sposa bambina” era stata promessa dalla madre ad un uomo molto più grande di lei. Il genitore è stato arrestato dalle autorità.
Rashida non era d’accordo a divenire una delle tante “spose bambine” promesse. Si, perché la madre, circa tre anni fa, voleva obbligarla a sposare un uomo molto più grande di lei, come da tradizione per le sue origini egiziane e per farle accettare ciò l’aveva rinchiusa in casa, maltrattandola.
Rashida ha però solo 15 anni, è ancora nel pieno della giovinezza, poco più che una bambina, ma si dimostra forte e denuncia quella madre troppo radicata ad una tradizione spesso combattuta, anche dalla stessa Amnesty International.
Ad oggi è avvenuta la condanna per i fatti che Rashida viveva e per ciò che subiva quando ancora minorenne, e sicuramente il giudice non è stato clemente: 1 anno e 6 mesi di reclusione per la madre.
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Torino: viene promessa in sposa, ma è ancora poco più di una bambina, denuncia cosi la madre
Secondo la ricostruzione dei fatti successi in precedenza, Rashida non era libera di fare nulla autonomamente, nulla di ciò che le ragazze della sua età vogliono e possono fare: non poteva uscire con le sue amiche o indossare vestiti troppo succinti e addirittura per andare a scuola doveva sempre essere accompagnata da un parente.
La ragazza, ad un certo punto, ha detto basta ed ha deciso di denunciare tutto al “Telefono Azzurro”: “Fra tre giorni mi sposo, mi obbliga mia madre.” Queste le parole sconfortate dette per evitare quel matrimonio con un uomo più grande di lei di ben 10 anni.
Oggi Rashida ha 18 anni, è maggiorenne, ma ha ancora paura di ciò che ha subito. Ha provato un riavvicinamento con la madre durante il lockdown, ma nulla è cambiato in lei, nulla ha smosso le sue idee poco stabili.