Le accuse di alcuni orfani ospitati molti anni fa in una struttura tedesca gestite dalla suore parlano di un’atroce realtà.
Il racconto atroce arriva da Speyer, in Germania, al centro della vicenda la Chiesa dell’Ordine delle Suore del Divino Redentore. Un uomo, oggi 65enne, insieme ad altri orfani che negli anni sono stati ospitati presso l’istituto, chiedono risarcimenti milionari per le violenze subite negli anni di permanenza li, presso quei luoghi. Secondo l’accusa delle donne e degli uomini, vittime di abusi sessuali, le stesse suore, offrivano i bambini a politici locali e prelati.
Invitavano i bambini a prostituirsi, li utilizzavano come merce, da offrire al potente di turno, probabilmente attirarne le attenzioni. Un’accusa infamante che colpisce le suore, accusate inoltre di vendere quei bambini a veri e propri pedofili, che pagavano per avere con loro rapporti sessuali. Una delle vittime dichiara di essere stato costretto agli abusi più di mille volte. Vite segnate per sempre che ora chiedono con tutta la forza che hanno risarcimenti milionari per colpire profondamente un sistema che ha visto tutti loro indifesi agnelli sacrificali.
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Le suore vendevano gli orfani a pedofili e preti: aperta un’inchiesta interna
Il vicario generale della locale diocesi, a quei tempi, sarebbe stato lui stesso tra i carnefici di quei bambini. Ma è morto prima che scoppiasse tutta la vicenda, impunito, senza passare per la giustizia. Il vescovo locale, monsignor Wiesemann, ha duramente condannato i fatti raccontati dalle vittime dell’orfanotrofio: “Non ci sono parole per descrivere i dettagli di quelle violenze, anche io ho energie limitate per i pesi che devo portare”.
La chiesa tedesca, in cui impazzano casi di pedofilia tra le fila dei sacerdoti ed alti prelati, offriva 50mila euro a vittima, ma chiaramente le vittime chiedono cifre superiori ai 500mila euro. In ogni caso, un comitato indipendente, sarà istituito, per esaminare i reclami, in qualche modo indagare su di essi, e disporre, eventualmente i risarcimenti.