Mantenere le figure positive, restituire respiro europeo e focalizzare l’attenzione sulle competenze: l’esecutivo Draghi si comporrà così
E’ già partito il toto-nomi per l’esecutivo di Mario Draghi, e la lista fa quasi venire i brividi. Le più preziose intelligenze del paese richiamate da ogni parte del mondo, a giurare sotto il tricolore. Alcuni già coinvolti con il governo Monti, ma questa volta non saranno nozze con i fichi secchi. Questa volta, i fichi ci sono. E sono anche tantissimi, si chiamano Recovery Found.
Così nella squadra di governo ecco che potrebbero comparire nomi nuovi e meno nuovi. Con rispetto anche per i ministeri che hanno saputo gestire la crisi. Si pensi, ad esempio al lavoro che ha svolto Roberto Speranza. Il nome che nel Conte II ha rappresentato LeU potrebbe infatti essere riconfermato, sebbene Ilaria Capua nome alternativo sia certamente un’esperta. Al Ministro della Salute va riconosciuta una nobile gestione, ed anche una buona linea seguita nello sviluppo della pandemia.
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Toto nomi, l’esecutivo Draghi potrebbe far splendere il Paese. Da Panetta a Del Rio
L’economia, ministero discusso potrebbe passare nelle mani di Fabio Panetta, membro italiano dell’esecutivo della Banca Centrale Europea. Posizione che comunque dovrebbe lasciare se accettasse di diventare membro del governo. La poltrona della discordia, quella di Bonafede, potrebbe invece finire nella gestione di Marta Cartabia. Figura di spessore ben diverso. L’ex presidente della Corte costituzionale potrebbe doversi giocare il posto con Raffaele Cantone, ex presidente dell’Anac e ora alla Procura di Perugia. Posizione che potrebbe essere Paola Severino, che ha già svolto questo incarico in passato con Mario Monti.
Una delega al recovery potrebbe essere riservata a Carlo Cottarelli, anche lui negli scorsi giorni in corsa per Chigi. Enrico Giovannini, l’ex presidente dell’Istat, potrebbe essere pronto ad un Ministero del Lavoro. Paola De Micheli, Ministra dei Trasporti, potrebbe invece essere sostituita da Graziano Del Rio. Nome in quota Pd, che però intercetterebbe il favore di molti.