Michele Bravi a cuore aperto. Intervistato da Selvaggia Lucarelli, ha raccontato la difficoltà a riprendere a vivere dopo l’incidente. Per fortuna, c’era lui
Michele Bravi è il cantante di 26 anni, dotato di un talento innato e che vinse la settima edizione di X Factor. Il 29 gennaio è uscito il suo terzo album intitolato La geografia del buio, che segna il suo ritorno sulle scene dopo più di un anno e mezzo di assenza per l’incidente stradale che lo ha visto coinvolto e tutto l’iter processuale che ne è conseguito.
Selvaggia Lucarelli è la giornalista del Fatto Quotidiano e proprio in occasione dell’uscita del nuovo album dell’artista, lo ha intervistato per il giornale ed ha pubblicato la conversazione sulla sua pagina di Instagram.
Il cantante si è raccontato a cuore aperto ed ha spiazzato tutti con il suo racconto. Ha spiegato che riniziare a vivere dopo l’incidente è stato molto difficile perché divorato dal senso di colpa. Michele ha vissuto sulla sua pelle esperienze molto particolari dovute a quello che è successo: ha sofferto di momenti di dissociazione e allucinazione.
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Michele Bravi si racconta a Selvaggia Lucarelli: “Vedevo ombre che spostavano le tende”
Il cantante Michele Bravi non si nasconde più e parla apertamente dell’amore per il ragazzo che gli è stato vicino in quest’ultimo difficilissimo anno e mezzo. Intervistato da Selvaggia Lucarelli per il Fatto Quotidiano, ha confessato che convivere con il senso di colpa è stata dura.
“Qualsiasi cosa facessi mi sembrava irrispettosa, volevo solo sparire”. Qualunque stato d’animo provasse, che fosse bene o male, lo faceva sentire in colpa. In un caso avrebbe dovuto pensare che era un privilegiato ad essere vivo e nell’altro che non poteva essere felice con tutto quello che era successo.
Ed ecco che sono sopraggiunti i momenti di dissociazione e allucinazione: “Ho convissuto con suoni, figure e voci. Vedevo ombre che spostavano le tende e per me erano reali”. Grazie alla vicinanza del ragazzo che è stato al suo fianco, è riuscito a superare questi momenti.
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