Nelle ultime giornate, complice la crisi di Governo molte voci si sono succedute in merito all’esito dell’iniziativa.
L’iniziativa che era tanto piaciuta ai cittadini, rischia di tramutarsi in una enorme beffa. Conosciamo tutti i termini di quella che è stata una sorta di mini rivoluzione nella gestione dei pagamenti attraverso carte di credito o bancomat. La possibilità di recuperare una percentuale sugli acquisti effettuati, al raggiungimento di un numero prestabilito di operazioni. Iniziativa che a conti fatti andava bene a tutti. Al commerciante, ristoratore o chiunque altro, allo Stato ed ovviamente al consumatore finale.
A questo punto però la situazione sembra essere mutata, e si vocifera di un rischio, nemmeno troppo remoto che alla fine gli unici a non sorridere possano essere proprio i cittadini. Una beffa enorme per chi aveva puntato molto sulla cosa, assicurando i propri acquisti esclusivamente ai pagamenti tramite carta. Una situazione, a questo punto, tutta in divenire, che a questo punto dovrà essere chiarita il prima possibile per rispetto di tutti i cittadini che ci hanno investito.
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Il cashback è a rischio?: cosa potrebbe succedere?
Nel concreto ciò che potrebbe succedere è tutto rinchiuso nelle possibilità conseguenti alla crisi di Governo. Una serie di proposte politiche. Una di queste lanciate da Italia Viva di Matteo Renzi e sostenuta, almeno cosi pare da Forza Italia, chiede il passaggio dei quasi 5 miliardi di euro stanziati per il bonus cashback direttamente nel decreto ristori. Da un lato si andrebbe a sostenere le categorie maggiormente colpite dalla crisi indotta dall’emergenza covid, ma dall’altra si andrebbe a colpire l’intera buona riuscita dell’iniziativa.
Lo scenario più plausibile, infatti, potrebbe dimezzare l’iniziativa, rendendo quindi validi i pagamenti effettuati soltanto entra il 30 giugno. L’iniziativa terminerebbe in quel momento. Con le inevitabili conseguenze derivanti.