Lo stesso tragico destino del fratello maggiore, un incidente stradale gli toglie la vita ad un mese dal compiere 20 anni.
Come in una trama scritta da chissà quale strana penna. Morire giovanissimi, nello stesso modo, allo sboccare della vita e dei sogni. Giacomo avrebbe compiuto 20 anni a fine febbraio, ma il destino ha deciso di spezzare ogni speranza. Dicono che abbia perso il controllo della sua auto per avitare un cane presente sulla carreggiata. Il terribile schianto contro un albero non gli ha dato scampo.
Oggi sono in molti a piangere quel “ragazzo ribelle” dal ciuffo color buondo cenere. Giacomo Truini si era diplomato lo scorso anno al Liceo Tecnologico Itis Marconi di Latina. Erano le 20 di venerdì 29 gennaio, era ormai a due passi da casa, poi è successo l’imprevedibile: la sua auto ha concluso una corsa pazza contro un pino. I soccorsi non sono valsi a salvargli la vita.
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Anche il fratello maggiore di Giacomo morì in un incidente stradale. Anche lui nell’anno della maturità. Un dolore indicibile quello che sta vivendo la famiglia dei due fratelli. E non solo loro.
“Ciao Giacomo Truini, un colpo aver avuto questa mattina la notizia del tuo tragico incidente. Assurdo, prima tuo fratello, ora tu!”. Sono le parole pubblicate su Facebook dall’ex sindaca di Formia Paola Villa, è professoressa e ha insegnato proprio a Giacomo.
“Ricordatelo come merita: un ragazzo brillante e pieno di vita. Il fratello era bravissimo negli studi, Giacomo un allievo di grande intelligenza. Era amante della natura, con una grande sensibilità nei confronti degli animali, dall’ape che entrava in classe al cane in difficoltà, era sempre in prima linea. Non è passato inosservato, lo ricordo lucidamente e nonostante gli anni passati, dalle medie ad oggi, ancora ci sentiamo”, ha scritto ancora l’ex sindaca, usando il presente per parlare di Giacomo. Come se fosse ancora vivo.
“Giacomino, così ti chiamavamo a scuola, il più piccolo di statura e il più casinaro, il più chiacchierone e il più ribelle. Tanti i ricordi…i tuoi esperimenti di scienze, sempre con la “variante Giacomino“, come la chiamavi tu. O i tuoi compiti di geometria, dove io ti chiedevo “Giacomo manca, come al solito, la formula!” e tu ” prof un po’ di fantasia, la formula è sottintesa, e poi che la scrivo a fare, lei le sa!”.
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