Quella strada maledetta in moto: poi la caduta mortale

E’ morto cosi il capitano dell’esercito, in moto, su un tratto di strada maledetto, per niente omogeneo e sicuro.

Ambulanza
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Raffaele Smaldone, 33 anni, capitano dell’esercito italiano, è morto in seguito ad un terribile incidente, mentre viaggiava in scooter sulla Via del Foro Italico a Roma. Ancora incerte le cause dell’incidente, la dinamica è al vaglio degli investigatori. Quello che è certo è che l’uomo ha riportato gravissime ferite in seguito alla caduta. L’arrivo tempestivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine, chiamati da qualcuno presente sul luogo dell’incidente.

Il trasporto all’ospedale Pertini, e poi il decesso. Nulla è stato possibile fare per Raffaele, troppo estese le ferite, troppo forti i traumi subiti. Non è chiara la dinamica dell’incidente, non è chiaro cosa sia davvero successo. Si è detto di una buca, una delle tanti presenti in quel tratto di strada martoriato da incuria e danni, si è detto di una possibile auto pirata ad aver provocato lo sbandamento dello scooter del ragazzo, originario di Bari. Ma al momento, le piste sono molte e le certezze davvero poche.

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Quel maledetta strada in moto: zona martoriata da incuria e dissesti

Troppo trascurato quel tratto di strada, troppo dissestato il manto stradale. Troppo gli incidenti in quella zona, troppe le vittime, tra feriti e non. Raffaele Smaldone è soltanto l’ultima vittima dell’incuria e dell’inadeguatezza delle strade della capitale. Troppi i morti nell’ultimo periodo, troppi gli incidenti, troppi i casi spesso imputabili al manto stradale assolutamente fuori ogni logica.

Gli ultimi mesi tra incidenti, causati da altri mezzi di trasporto o dall’incuria, sono stati segnati da morti e grossi ferimenti. Troppo spesso ci si fa male in strada, a volte si muore. Raffaele non ce l’ha fatta, stavolta la strada non ha avuto pietà.

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