Tanto tuonò che alla fine…aveva ragione Salvini. O forse no

Dopo un anno il leader del carroccio potrà dire ‘aveva ragione salvini’. Ma non basta. Pochi erano intervenuti quanto sui modi 

flat tax matteo salvini
Matteo Salvini è uno dei più strenui sostenitori dell’introduzione di una Flat Tax

Due arresti per droga a Bologna. A finire i manette due adulti, non comuni però. Gli arresti sono stati effettuati infatti in via Grazia Deledda, zona Pilastro. E i due soggetti che sono stati sottoposti alle misure restrittive sono i genitori del ragazzo che lo scorso anno fu vittima della citofonata impavida di Matteo Salvini. Sono accusati di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che del possesso di soldi falsi e di armi.

Le operazione sono state avviate dopo il fermo di un consumatore in strada. Nell’appartamento che per mesi ci è stato presentato come un posto tranquillo, di una famiglia semplicemente non benestante, i militari hanno trovato l’America.

L’esito della perquisizione dice: 13 grammi di cocaina, 170 grammi di marijuana, 384 grammi di hashish, un bilancino di precisione e materiale utilizzato per il confezionamento della droga. E non solo. Si legge nel verbale: il caricatore di una pistola semiautomatica calibro 380 Acp contenente 6 proiettili, altri 4 proiettili calibro 22 LR, 4 proiettili calibro 9 mm, uno storditore elettrico tipo taser, 50 proiettili a salve, inoltre 925 euro autentici e 340 euro in banconote contraffatte. L’uomo è stato portato in camera di sicurezza e la donna è ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

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Tanto tuonò che alla fine…aveva ragione Salvini. O forse no. I fatti che oramai sembrano così lontani

Non è passato certo inosservata la citofonata di Matteo Salvini dello scorso anno. Eravamo nel pieno della campagna elettorale per la presidenza dell’Emilia Romagna. A sfidare Stefano Bonaccini c’era Lucia Borgonzoni, le Sardine si erano appena costituite e il Covid in Italia già c’era ma non lo sapeva nessuno. Sarebbe diventato qualcosa di cui parlare ampiamente solo pochi mesi dopo.

Al termine dell’incontro della candidata leghista, Salvini su imbeccata di una cittadina si recò presso il palazzo incriminato per fare “gisutizia”. Da li seguirono giorni di speculazione morale sui fatti del Pilastro, tra talk televisivi e analisi di politologi. A distanza di un anno si può dire che la segnalazione era per lo meno corretta.

Dunque aveva ragione Salvini? No. E’ ovvio che l’atteggiamento del leader del carroccio alla luce dei fatti risulti ancora sbagliata. Certo è che la signora che segnalò i fatti, a cui venne bruciata l’auto, non si era inventata nulla.

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