Bambino suicidato a Bari: forse si è trattato di emulazione

Tragedia social, l’ennesima. La caccia ai responsabili non è mai stata così dolorosa 

Continuano questi disastrosi fatti di morti a causa dei social network. Non è bastata la ragazzina di Palermo, 10 anni, morta per sbaglio dopo aver eseguito una challenge su Tik Tok. Ora è il turno di un piccolo ragazzino, a Bari questa volta.

Il corpo lo ha ritrovato la mamma, era appeso ad una gruccia con un laccetto da congresso. La donna, un medico, ha subito chiamato il 118 ma non è bastato. Il bambino di nove anni è morto.

L’ultima traccia lasciata in digitale dal bambino è un video. Secondo quanto riportato da Il Mattino, la giovane vittima aveva appena caricato un video su youtube, lì diceva di essere felice soprattutto per il suo nuovo taglio di capelli.

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Tragedia nel barese, trovare i colpevoli questa volta non è mai stato così doloroso. Aveva il cellulare della mamma

“Purtroppo — spiega il magistrato — abbiamo notato un incremento di tentativi di suicidio e di cutting, autolesionismo, un fenomeno su cui potrebbero avere inciso la pandemia e le nuove condizioni di vita. Proprio per questo è necessario intervenire subito, anche a livello legislativo”.

Il rapporto tra giovani e social network è sempre più complesso. oggi risulta difficile gestire l’utilizzo dei device digitali, esattamente come in questo caso. Purtroppo è inevitabile responsabilizzare un genitore per quel che accade, ma la mamma cosa avrebbe potuto fare di più? Sul telefono della donna non erano installati social, men che meno quel Tik Tok che solo pochi giorni fa era costato la vita alla bambina di 10anni di Palermo.

Da Palermo a San Girolamo, periferia di Bari, i problemi sono tanti e gravi. Forse è arrivato il momento che le istituzioni intervengano sui rischi che i social portano in maniera intrinseca.

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