Ragazzi torturati per il gusto di postare le immagini sui social e sperare di essere notati. In tre fermati dalle forze dell’ordine.
Il macabro gioco dei social, la possibilità di essere notati, di essere premiati con un like in più. A cosa si è disposti oggi pur di farsi strada tra i vicoli troppo spesso bui e senza morale dei social network? In tanti, negli ultimi tempi sono li a chiederselo, e purtroppo, troppe volte, i fatti, la cronaca, racconta di flotte di ragazzi e non, disposti a tutto pur di apparire, di farsi scorgere all’interno di questo o quell’altro social network. Disposti a tutto, letteralmente a tutto.
Tre uomini, di 27, 24 e 37 anni, sono accusati di tortura, sequestro di persona, violenze e sevizie, oltre che minacce, ai danni di soggetti deboli e di minorata difesa. A renderlo noto è la caserma dei carabinieri di Licata, in provincia di Agrigento. Dopo una attenta indagine, è emerso in maniera del tutto significativa, il ruolo dei tre in atti “disumani e degradanti” nei confronti di persone disabili. Il fine di tutto ciò, era postare i video delle loro azioni su alcuni noti social network.
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Disabili torturati per ottenere like: una delle vittime legata e lasciata sul marciapiede
Non è da escludere che altre persone siano convolte negli atti di sequestro e tortura ai disabili vittime del folle gioco del gruppo. In alcuni casi, le vittime venivano minacciata per impedire che raccontassero cosa gli succedeva in presenza degli aggressori. In un caso, una delle vittime è stata legata ed abbandonata su un marciapiede, in strada.
Atti, gesti nemmeno commentabili. A questo punto le indagini dei carabinieri non si fermeranno e continueranno a far luce su un universo parallelo, appena sfiorato, dal quale potrebbe fuoriuscire qualsiasi cosa.