L’incredibile tragedia forse figlia dell’isolamento generato dal covid, i genitori trovati in stato confusionale dopo il delitto.
La terribile notizia arriva dall’India, e racconta di una tragedia familiare, secondo molti dovuta all’isolamento forzato dovuto all’epidemia di covid. Ma è certo che non può esserci alcun tipo di giustificazione per un simile e terribile delitto. Siamo nella città di Madanapalle, nello stato indiano dell’Andhra Pradesh. V Padmaja e V Purushotham Naidu, marito e moglie, picchiano a morte le due figlie Alekya, 27 anni e Sai Divya, 22. Ma non se ne preoccupano più di tanto, perchè i due sono convinti di essere capaci di resuscitarle.
All’arrivo delle forze dell’ordine, infatti, i due con tutta calma hanno raccontato di avere udito alcune voci che chiedevano loro di fare un sacrificio. In questo caso sacrificare le proprie figle, ma i due erano convinti di poterle resuscitare, ed infatti quando le forze dell’ordine voleva portarli via, i due si sono opposti, spiegando che entro mezzanotte le due figlie morte sarebbero tornate in vita.
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Uccidono le figlie per poi resuscitarle: disposta una perizia psichiatrica per i due genitori
Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, la coppia è apparsa in verità, per stessa ammissione degli agenti del tutto incapace di comprendere cosa fosse realmente successo, cosa avessero realmente fatto. Parlavano di voci, di ritorno alla vita e quant’altro. Proprio a tal proposito per i due è stata disposta una perizia psichiatrica per comprendere se effettivamente fossero o meno capaci di intendere e di volere.
Secondo gli inquirenti tale condizione potrebbe essere scaturita anche dall’isolamento forzato dovuto alle restrizioni per l’emergenza covid nel paese.