L’infermiere giustifica il medico assassino: “occorre liberare posti letto”

La vicenda del primario che iniettava potenti medicinali per indurre i pazienti alla morte che ha sconvolto il paese.

Carlo Mosca
Carlo Mosca (Facebook)

Nuovi inquietanti dettagli emergono dalle indagini riguardanti il primario dell’ospedale di Montichiari, Carlo Mosca, già arrestato, accusato di aver indotto la morte di almeno due pazienti nel corso dei mesi scorsi, Angelo Paletti di 80 anni e Natale Bassi di 61. Il medico, agiva prima che i pazienti venissero intubati. Le sue responsabilità in merito ai decessi dei pazienti, sono emerse in seguito ad una lunga indagine condotta dai carabinieri del Nas.

Ciò che emerso nelle ultime ore, sarebbe il tentativo di coinvolgere nei suoi loschi piani anche alcuni infermieri che collaboravano con il suo reparto. La dinamica emerge chiara dopo l’esame della chat WhatsApp degli infermieri. Leggendo alcuni messaggi, si ha la certezza che gli infermieri fossero a conoscenza dei piani del primario, e che in qualche modo, quest’ultimo aveva provato a coinvolgerli nelle sue azioni di morte indotta ai pazienti.

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L’infermiere giustifica il medico assassino: i messaggi scambiati tra colleghi

“Anche a voi ha chiesto di somministrare i farmaci senza intubarli? Io non ci sto a uccidere questi solo perché vuole liberare i posti letto”. “Sono d’accordo con te, questo è pazzo”. Questo il botta è risposta incriminato che di fatto rende ancora più complessa la posizione del medico già imputato. Lo sgomento degli infermieri che in qualche modo creano una giustificazione tutta del primario alle morti indotte.

Proprio uno di loro, denunciando ciò che ha visto e sentito all’interno dell’ospedale ha dato via all’indagine, culminata poi, con l’arresto del primario. Una vicenda sulla quale non si smette di indagare, e che di certo fornirà sempre più elementi, per comprendere la complessità di tutta la storia.

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