Il rischio di andare alle Olimpiadi senza bandiera si fa più che mai concreto, l’allarme del presidente Malagò rivolto al Governo.
La riforma del Coni ferma da mesi sul tavolo del Governo, quest’ultimo che alla fine se ne disinteressa. Il pasticcio nasce dall’impossibilità per il comitato olimpico internazionale di interfacciarsi con società riconducibili al Governo. Ciò avviene in base a modifiche rispetto le usuali condizioni e gioco forza, apportate dall’esecutivo nel 2018. Attualmente, insomma, salvo modifica e quindi intervento diretto del Governo, l’Italia sarebbe fuori dalle prossime Olimpiadi, con gli atleti che gareggerebbero nei rispettivi sport da indipendenti.
Oltre a questo chiaramente andranno interrotti una serie di benefici per lo stesso Coni, parliamo di finanziamenti e quant’altro. L’intervento del Governo, dovrà verificarsi nel giro delle prossime 24 ore, tempo limite per consentire al comitato olimpico internazionale di modificare in senso opposto il parere sul nostro paese. Questo consentirebbe all’Italia, in quanto paese, con la propria bandiera, di partecipare alle prossime Olimpiadi.
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Italia fuori dalla Olimpiadi, l’attacco di Malagò: “Intervenga il Governo”
“Siamo in una situazione drammatica – ha dichiarato il Presidente del Coni Malagò – sportivamente parlando, in quanto dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2018 è mutata la questione riguardante il rapporto tra l’allora Coni Servizi e oggi Sport & Servizi col Coni. La carta olimpica vieta a qualsiasi comitato olimpico di operare per il tramite del governo – spiega -, in audizione alla Camera davanti alle Commissioni riunite Cultura e Istruzione e Lavoro-. Attualmente la società Sport e Salute è il braccio operativo del governo. Per questo non si può fare un contratto di servizio con una società governativa. Questo è il punto centrale. Perché ci siamo ridotti così? Perché questa società, diventata emanazione del Governo, non ha scorporato le funzioni obbligate del Coni: pianta organica, asset?”.