All’esame degli inquirenti la password che la piccola utilizzava per accedere ai social e pubblicare video.
Voleva essere la star dei social, di Tik Tok, dove pubblicava di continuo i suoi video. Queste le parole del padre della bimba di 10 anni, morta a Palermo in seguito ad una tragica sfida social. Mostrare resistenza ad un tentativo di soffocamento. Una cinta stretta intorno al collo, chiesta al padre, che ignaro di tutto, ha tranquillamente accontentato sua figlia, e lo svenimento, dopo poco, in seguito al tragico gesto, da mostrare poi, proprio sui social.
Una famiglia distrutta, che tra qualche modo, con la morte nel cuore accoglierà l’ultima arrivata. Il racconto dell’uomo è straziante. Voleva essere la regina assoluta dei social, e dopo le iniziali resistenze i genitori si sono dovuti arrendere all’insistenza della piccola nel volere utilizzare lo smartphone di uno dei due. Girava dei video, voleva diventare estetista da grande, seguiva i tutorial, sognava di essere una star proprio dei social. “E’ successo quello che lei chiedeva, ora è davvero una star”, la triste constatazione dell’uomo.
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“Voleva essere la reginetta dei social”: troppi i casi al centro del dibattito mondiale
Negli ultimi giorni anche il caso del ragazzo pakistano morto investito da un treno, ha letteralmente scioccato l’opinione pubblica mondiale. Il ragazzo, intento a farsi riprendere disteso sui binari da un suo amico che era li con lui, è stato successivamente investito proprio dal treno che stava, nella sua logica, sfidando. Inutile la corsa in ospedale, dove il giovane è deceduto dopo pochi minuti dall’arrivo.
Una piaga bella e buona, la folle corsa alle sfide mortali, per essere visibili, per avere quel successo che i social ti attribuiscono e che forse, in certi, casi, diventa per molti questioni di vita o di morte.