Dopo i fatti della bambina morta per soffocamento dopo la sfida on line si inaspriscono le regole per l’accesso al social.
Nuove regole per gli accessi, nuove regole per stazionare sul social, nuove regole per fare in modo che i più piccoli non rischino di cadere tra le braccia dei mostri che troppo spesso si nascondono tra la leggerezza apparente di quelli che spesso, per errore sono considerati passatempi. Il garante per la privacy blocca tutto, il garante per la privacy non accetta più che tutto sia troppo liberamente accessibile. Impone dei paletti, impone regole decise.
Confermare l’età, la cosa più importante. Fare in modo che non sia un bambino a navigare tra i contenuti di un social network che purtroppo le cronache non fanno altro che definire pericoloso, per ciò che ne scaturisce, per ciò che vi si osserva, per ciò che vi può succedere. Niente più libertà d’azione per i più piccoli, niente più libertà di farsi del male. Maggiore attenzione, maggiore cura per i più piccoli, che inconsapevoli, si affacciano in mondi che nemmeno conoscono.
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“Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica. L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo“
Un passo in avanti considerevole verso la tutela dei minori. Una protezione necessaria, obbligatoria considerati i rischi e normi che si possono correre frequentando liberamente determinati contesti social. Troppo grossi i rischi, potenzialmente spaventose le conseguenze. Troppo spaventose. Era ora che certe misure vedessero la luce.
