Il premier Conte incontra i sindacati e chiede che ci sia un confronto valido e costruttivo per il bene del paese, in questa delicata fase.
Giuseppe Conte si da da fare per ritornare a dare ruolo e prestigio al suo Governo, dopo le ultime giornate che non hanno di certo rappresentato una bella pagina per l’esecutivo ed il nostro paese. Un Governo, di fatto, oggi che perde forza, ma che attraverso il suo massimo rappresentante, evidentemente, prova ad avere la stessa autorevolezza e fermezza di prima, rispetto a determinati impegni e rispetto ad una linea più che mai chiara ed evidente.
Ai sindacati il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato dei Recovery plan, e di come questo Governo intende investire i fondi che arriveranno dall’Europa. Piani di sviluppo per rilanciare l’economia, il mondo del lavoro ovviamente, passo che viene di conseguenza. Un piano per il paese, e per i lavoratori tutti, per ridare prestigio e consapevolezza ad un paese troppe volte calpestato e demotivato, forse, in alcuni settori produttivi.
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Recovery plan, Conte vede i sindacati: I progetti del Governo
Secondo le prime valutazioni effettuate dal Mef, gli investimenti, gli incentivi e le riforme contenute nel Piano avranno un impatto che nel 2026, l’anno finale del Piano, dovrebbe tradursi in una crescita di 3 punti percentuali più alta rispetto allo scenario a politiche invariate”, ha spiegato Conte ai sindacati. Secondo il premier, comunque, “a noi non interessa solo il Pil. A noi interessa, direi ancor più, che il Piano avrà un impatto positivo anche su tutti gli indicatori di benessere e di sviluppo sostenibile, grazie agli investimenti attivati direttamente e indirettamente, e alle innovazioni tecnologiche introdotte