Piovono le polemiche, è bufera mediatica a La Vita in Diretta: il programma avrebbe violato il Codice Media e Minori. Punito quel particolare servizio del 1° ottobre
È polemica a La Vita in Diretta. Piovono le critiche sul programma condotto da Alberto Matano. A pronunciarsi è stato il Comitato di applicazione Codice di autoregolamentazione Media e Minori che ha ritenuto inadeguati i contenuti di un servizio andato in onda lo scorso 1 ottobre.
La Vita in Diretta va in onda su Rai Uno, in fascia protetta, e senza dubbio gode di ottimi ascolti, per cui è seguito da tantissime persone. Il 1 ottobre è andato in onda un servizio su Maria Monsè, la quale aveva sottoposto la figlia minorenne di 14 anni ad un intervento di chirurgia plastica per sistemare il naso, in quanto il disagio che le provocava l’inestetismo era importante.
Dunque, il programma avrebbe violato il Codice Media e Minori. Matano e il suo gruppo di lavoro non ci stanno e hanno subito risposto con una giustificazione. Vediamo che cosa hanno detto.
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La Vita in Diretta ha violato il Codice Media e Minori: arriva la replica
Da quando Alberto Matano conduce in solitaria, dopo gli screzi avuti con Lorella Cuccarini la scorsa stagione, La Vita in Diretta sta facendo il boom di ascolti. E proprio per questo, e soprattutto considerando che va in onda in fascia protetta, sono arrivate le accuse del Comitato di applicazione Codice di autoregolamentazione Media e Minori.
Il programma si è difeso appellandosi al fatto che l’obiettivo del servizio era quello di sottolineare la pericolosità, per i giovani, di operare scelte di questo tipo. Eppure il Comitato non ha voluto sentire ragioni. Tali motivazioni non bastano a giustificare l’avere “dato spazio e visibilità ad una madre che con le sue decisioni spregiudicate continua a farsi pubblicità e a presentare un modello diseducativo che distorce il rapporto adulti-minori”.