Il Governo ha deciso la nuova collocazione delle singole regioni nelle preposte zone colorate d’emergenza. Eccole tutte.
Le tanto discusse zone colorate, quelle che identificano il livello d’emergenza, ed in cui le singole regioni vengono collocate in base alla gravità della locale situazione tornano più criticate che mai. Per molti inutili, per altri necessarie con quei criteri che hanno fatto nei mesi scorsi altrettanto discutere. Il nuovo dpcm ha decretato il nuovo collocamento delle singole regioni nella zona più consona all’emergenza territoriale, decisioni che faranno di certo discutere.
Secondo la nuova distribuzione, in arancione andranno le regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. In zona rossa, invece la provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Sicilia. Restano gialle, la provincia autonoma di Trento, Molise, Toscana, Basilicata, Campania e Sardegna.
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Ultimo dpcm, tornano le fasce colorate: tutto bene o male come previsto
Alla fine tutto è andato come ampiamente previsto. Le indiscrezioni dei giorni scorsi hanno dato vita ad un quadro che si è rivelato abbastanza fedele a quanto poi realmente successo. La lettura della situazione in alcuni casi poteva essere abbastanza semplice, analizzando i singoli casi regione per regione, il tatto di contagio ed altri fattori facilmente reperibili. Per altre regioni, forse, in alcuni casi c’è stata una piacevole o spiacevole sorpresa.
A questo punto si attendono le reazioni si attende la risposta delle persone coinvolte nelle zone considerate a più alto rischio. L’atteggiamento delle popolazioni coinvolte, dei singoli contesti, e l’auspicio, che è lo stesso di molti esperti, che l’aumento dei casi, possa caratterizzare una ondata di scarsa efficacia, non per forza qualcosa di tremendamente rischioso e tragico.