La questione vaccino ha aperto in automatico una nuova questione, quella dei privilegiati, dei furbetti, degli amici.
Inutile prendersi in giro, inutile fingere di non sapere, ci sono privilegiati e non privilegiati. In questi giorni di vaccinazioni dedicate agli operatori sanitari ed ai soggetti più a rischio, esiste una classe di persone, donne ed uomini, sopra ogni cosa. Persone che hanno la fortuna di essere parenti o amici di, o magari di appartenere alla cerchia giusta, alla giusta sfera di influenza, politica, religiosa, economica, sociale, quello che si vuole insomma.
E cosi i casi di persone che hanno ricevuto il vaccino in via del tutto eccezionale e tecnicamente senza rispettare protocolli ne altro crescono giorno dopo giorno. C’è stata la storia dell’Emilia Romagna, con il centro sanitario che somministrava vaccini tranquillamente ad amici e parenti, per evitare di doverli poi gettare via a fine giornata, e quindi, sotto chi tocca, con tanto di foto da pubblicare sui social network.
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Tutti in fila per il vaccino: scoperte situazioni al limite in tutto il paese
Situazioni di abusi o di superamento di regole e protocolli arrivano da ogni parte d’Italia. Scoperto a Cosenza, pochi giorni fa, ad esempio un dirigente, che come se niente fosse, non solo ha effettuato il tampone su amici e parenti in tutta allegria, senza chiaramente far tirare fuori un euro alle persone coinvolte. Ma ha fatto anche altro. Il benefattore con soldi non suoi ha anche elargito vaccini a destra e a manca, tra conoscenti e parenti. Per fortuna è stato sospeso dall’incarico.
E la Sicilia? Con il parroco di Modica, che dall’altare invita i fedeli a farsi trovare in quel preciso posto in quella precisa ora, perchè li ci saranno le iniezioni delle dosi di vaccino. E tutti li in fila ad attendere, ma aventi diritto, nessuno. Solo amici, degli amici, degli amici.