Non si fermano le manifestazioni studentesche che chiedono il ritorno tra i banchi di scuola in totale sicurezza.
Continua la protesta pacifica degli studenti di tutto il paese, nelle varie regioni, per la riapertura in sicurezza delle scuole. La questione non è ancora del tutto stata chiarita dal Governo, ed al momento regione per regione si assiste ad una sorta di scaricabarile in quanto le condizioni in alcuni casi non sarebbero tali, da consentire una immediata riapertura. Proprio per questo il calendario che riguarda soprattutto le scuole superiori varia molto, proprio da regione a regione.
Gli studenti chiedono di essere riammessi in classe, in totale sicurezza, chiedono di ritornare tra i banchi a fare lezione, stanchi della didattica a distanza. Oggi è stato il turno di Roma, dove centinaia di ragazzi hanno invaso il centro storico chiedendo garanzie per il proprio ritorno a scuola. Garanzie che al momento no si è ancora ben capito se esistono o meno, e quando, nel caso peggiore, potrebbero, di fatto concretizzarsi.
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Gli studenti scendono in piazza: le posizioni continuano ad essere però contrastanti
Se da un lato, però, ci sono ragazzi smaniosi di tornare a frequentare gli ambienti scolastici, tornare a fare lezione in presenza ad incontrarsi a guardarsi negli occhi non solo attraverso uno schermo, dall’altro ci sono genitori agguerriti che non vorrebbero che i propri figli tornassero in classe. Giorno dopo giorno, sempre più gruppi e pagine social, scandiscono concetti alquanto discutibili, che chiedono, in pratica, la chiusura istantanea di tutte le scuole.
Una situazione delicata insomma, per la quale non basteranno, con molta probabilità, i giorni che il Governo si è dato per stabilire criteri e valutazioni. A fine mese le superiori dovrebbero tutte entrare in classe, contagi ed eventuali altre restrizioni permettendo.