La ministra Lucia Azzolina non ne ha più, ormai scarica la responsabilità sull’apertura delle scuole alle regioni
Lucia Azzolina è stanca, e nelle sue parole si legge un forte senso di rassegnazione. “Decideranno le Regioni quando riaprire: io come governo ho messo in essere tutto quello che era necessario per far ripartire la scuola – spiega la Ministra. Abbiamo lavorato su mezzi pubblici, igienizzanti, mascherine. Sono state fatte azioni concrete e reali; quando i governatori decideranno che i ragazzi possono tornare a scuola potranno farlo, è tutto pronto“, dice Lucia Azzolina.
Poi prosegue: “abbiamo lavorato a dicembre insieme ai prefetti città per città, ci sono piani per gli ingressi nelle scuole con orari scaglionati, con più mezzi anche di trasporto, anche quest’estate abbiamo lavorato su distanziamenti e più personale: sono tutte azioni reali per riportare i nostri studenti nelle scuole. Quando i presidenti di Regione decideranno che gli studenti potranno tornare in aula, potranno farlo perché è stato predisposto tutto affinché questo accada. Non a caso la Toscana, l’Abruzzo, la Valle d’Aosta e il Trentino hanno riportato gli studenti delle superiori in classe“.
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Azzolina stanca, “Ho fatto tutto”. Nello sfogo nascoste le mezze verità, le Regioni attendono i soldi stanziati a maggio
Come spesso ci capita dobbiamo smentire le frasi ad effetto della politica. A maggio 2020 il ministero dei trasporti aveva stanziato 380 milioni per l’implementazione dei sistemi di mobilità proprio per agevolare il rientro nelle classi. Di questi fondi 170 sono da spendere entro il 2021, mentre gli altri sono in scadenza nel 2025. Purtroppo alle regioni non è ancora stato erogato nulla, e questo implica che il rientro in classe è stato fortemente rallentato da questi mille intoppi. Dunque, è un po’ pilatesco asserire oggi che è stato fatto il possibile.