L’invito alla responsabilità arriva anche da Papa Francesco. Il Santo Padre ha chiesto a tutti di vaccinarsi, annunciando di essersi messo in coda anche lui in attesa che sia il suo turno.
Bergoglio in una lunga intervista al Tg5 ha ripercorso gli anni della sua giovinezza, mettendo in risalto tutti qui motivi per cui non bisogna essere sordi rispetto al momento storico che stiamo vivendo.
Il Vescovo di Roma ha rievocato un ricordo d’infanzia per spiegare per quale ragione si vaccinerà: “Quando ero bambino – ha detto – ricordo che c’è stata la crisi della poliomielite e tanti bambini sono poi rimasti paralitici per questo, e c’era la disperazione per fare il vaccino. Quando è uscito il vaccino te lo davano con lo zucchero e c’erano tante mamme disperate… Poi noi siamo cresciuti all’ombra dei vaccini, per il morbillo, per quello, per quell’altro, vaccini che ci davano da bambini… Non so perché qualcuno dica: ‘No, il vaccino è pericoloso’, ma se te lo presentano i medici come una cosa che può andare bene, che non ha dei pericoli speciali, perché non prenderlo?”.
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Papa Francesco invita alla responsabilità. Intanto cominciano le vaccinazioni anche al Vaticano
“Io credo che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”, ha dichiarato il Pontefice nel suo colloquio con il vaticanista Fabio Marchese Ragona. Bergoglio ha aggiunto: “C’è un negazionismo suicida che io non saprei spiegare, ma oggi si deve prendere il vaccino. La settimana prossima inizieremo a farlo qui in Vaticano e io mi sono prenotato, si deve fare”.
Il vaticano, notoriamente a lato rispetto ai fatti della politica, si è esposto su un tema che va oltre i temi della chiesa. È la prima volta che Papa Francesco si espone direttamente su un tema così sentito come quello della vaccinazione: nel Vaticano le prime dosi sono arrivate nei giorni scorsi e verranno somministrate a partire dalla prossima settimana con criteri simili a quelli utilizzati dal governo italiano.