Gli studenti della scuola hanno dato ad una manifestazione generale questa mattina. Il tasso di sopportazione rispetto alla Dad è ormai al limite
“Vogliamo la scuola in presenza ed essere priorità del paese, basta rimandi e rimpalli” hanno sottolinaeto gli studenti. E così dal Liceo Albertelli al Miamani, dal Tasso al Cavour al Righi, si sono svolte lezioni e assemblee. “Eravamo circa duecento davanti al Cavour stamattina – racconta Leone della Rete degli Studenti Medi del Lazio – c’è stata una assemblea/lezione con il giornalista Marco Damilano, direttore de L’Espresso, in cui si è parlato del tema della riapertura della scuola per arrivare ai trasporti, fino alla Next generation. A partecipare non solo studenti, ma anche professori e genitori”.
E’ andata così la mattinata. Lezioni all’aperto davanti agli istituti superiori chiusi e assemblee nei parchi. Mobilitazioni della Rete degli studenti medi oggi a Roma e nel Lazio in occasione dello ‘sciopero della scuola’ che hanno indetto oggi in varie città per chiedere la “riapertura di tutte le scuole”.
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Davanti al Mamiani si sono riuniti circa 200 ragazzi e la polizia locale ha chiuso la corsia laterale di viale delle Milizie. Mentre a Villa Torlonia, invece, si è svolta un’assemblea organizzata del Collettivo Plinio. “Diritto alla scuola” e “La nostra scuola” sono alcuni degli striscioni esposti.
E domani mattina alle 9 è prevista una mobilitazione di Priorità alla scuola nei pressi della Regione Lazio. L’appuntamento è alle 9 a piazza Oderico da Pordenone. “Chiediamo la riapertura immediata di tutte le scuole perché siamo esausti, è arrivato il momento. Non si può più rinviare” spiega Francesca di Priorità alla Scuola.
“Non si può tenere aperto tutto, mentre la scuola resta sempre chiusa, da ormai un anno”, dicono gli aderenti al comitato “Priorità alla Scuola” che chiede che la scuola sia finanziata perché possa avere più spazi, più personale, per riaprire le infermerie, per fare uno screening sanitario regolare della comunità scolastica (docenti, ATA, studenti), per inserire, come categoria prioritaria, il personale scolastico ad alto rischio nella fase 1 dell’agenda vaccinale.
Per questi motivi sono state organizzative nuove mobilitazioni anche per i prossimi giorni.
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