Esiste una maledizione per i Presidenti del Consiglio. Conte, così come chi lo ha preceduto, è uno di quei politici che ha perso soldi da quando è nelle istituzioni, o così parrebbe a vedere la sua dichiarazione dei redditi.
Ci credereste mai che un professionista si sia impoverito entrando in politica? Nemmeno noi. Però quella della povertà apparente dei Presidenti del Consiglio è una storia nota, e già sentita. Lo disse anche Matteo Renzi, quando ospite di Nicola Porro portò il suo estratto conto dimostrando che i suoi anni alla guida del paese lo avevano solo impoverito.
Il 2020 è stato davvero annus horribilis per Giuseppe Conte, anche per il suo portafoglio. Non bastava infatti l’emergenza Covid, ora anche la sua maggioranza è in bilico, scossa da continue fibrillazioni che ora rischiano di portare a una crisi di governo. In più anche i suoi guadagni ne hanno risentito. E così dopo ‘l’impennata’ degli anni precedenti, nel 2020, il crollo: in un anno Conte si è “impoverito”, perdendo quasi 1 milione di euro.
Nel dettaglio, prima del suo ingresso in politica, come professore universitario e avvocato civilista Conte, denunciava al Fisco 380mila euro.
Secondo la dichiarazione successiva, quella del 2019 relativa quindi al 2018, anno in cui è diventato premier, il reddito complessivo è salito a un milione 155mila 229 euro. Un aumento consistente dell’imponibile. Dovuto al fatto che Conte, appena nominato presidente del Consiglio, ha dovuto chiudere tutti gli incarichi pendenti fatturando così in un solo anno importi che altrimenti sarebbero stati diluiti nel corso del tempo.
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Lo strano destino dei Presidenti del Consiglio, anche Conte più povero. Il vezzo è una vecchia Jaguar
Documento alla mano, non è intervenuta ”nessuna variazione della situazione patrimoniale” di Conte rispetto all’ultima dichiarazione presentata. Questo significa che l’attuale capo del governo giallorosso conserva la proprietà di un fabbricato a Roma e di una vecchia Jaguar XJ6, immatricolata nel ’96, un’auto di lusso acquistata molto prima dell’inizio della sua carriere istituzionale, con un valore di mercato che oscilla tra i 5 e i 10mila euro a seconda delle condizioni e degli optional.