Azzolina in difficoltà sul rientro a scuola, Fontana smentisce ritardi sui vaccini

La ministra Azzolina si dice preoccupata, la Dad non funziona più e l’indice di contagio continua impietosamente a salire.

Saranno state le risse che continuano a scoppiare in giro per l’Italia. Sarà stato il gesto dei due ragazzi di ieri, che hanno inciso sul loro volto le cicatrici del Jocker, per noia. Ma che la società è allo sbando ormai lo dice anche la Ministra Azzolina.

“Capisco i ragazzi: il diritto all’istruzione è essenziale, sarei anch’io arrabbiata”, spiega la ministra. “Sono molto preoccupata, oggi la didattica a distanza non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati”.

Intanto il presidente della LombardiaAttilio Fontana, spiega: “In Regione l’Rt si è innalzato a 1,24, ci stiamo avvicinando alla zona rossa“. Eventualità che vedrebbe la Lomabardia ancora chiusa, con tutto ciò che ne conseguirebbe. Questa mattina lo stesso Presidente aveva parlato così sui vaccini che non sono ancora arrivati in regione “Non è un ritardo, non è una gara a chi arriva primo: noi con il commissario Arcuri abbiamo un accordo che prevede la fine del primo giro di vaccini entro il 28 gennaio, ed entro quella data lo finiremo”. Ha spiegato Attilio Fontana, a SkyTg24, commentando il fatto che la Lombardia sia la terzultima Regione nella somministrazione dei vaccini contro il Covid-19. “Poi ci sarà un richiamo da effettuare assolutamente tra il 19esimo e il 23esimo giorno – ha aggiunto -, dobbiamo avere la certezza di avere le dosi di vaccino necessarie. Non capisco perché si debba creare una competizione che non ha senso”.

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Azzolina in difficoltà sul rientro a scuola, Fontana smentisce ritardi: “Non è una gara, entro il 28 gennaio”

Della scuola invece ha parlato questa mattina la minsitra a Rai Radio 1. “Capisco i ragazzi: il diritto all’istruzione è essenziale. Io ho il dovere di dire loro che il governo ha fatto tutto quello che doveva per il rientro a scuola” Poi torna sulle decisioni del passato, “A maggio 2020 i medici mi scrivevano per chiedere di lasciare chiusa la scuola e così è stato – ha aggiunto -. Oggi ricevo lettere di tanti medici che mi chiedono di aprire le scuole: vedono le difficoltà dei loro figli. Ieri sera ho ricevuto la lettera di un anestesista”.

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