Ancora due giorni di zona arancione per l’Italia. Dopo il weekend si torna alla ripartizione per semafori, nessuna zona rossa. Tutte gialle tranne Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto.
Intanto ecco le direttive su cosa si potrà fare o non fare. Certamente in zona arancione sarà possibile andare nei negozi, che avranno l’autorizzazione a rimanere aperti fino alle 21 tutti i giorni. Ancora chiusura per bar e ristoranti, si potrà andare a prendere cibo da asporto fino alle 22, oppure ordinare a domicilio. All’interno dei comuni non ci saranno limitazioni, salvo quelle imposte dal coprifuoco, tra le 5 e le 22. Sarà inoltre possibili uscire dal proprio comune, rimanendo all’interno della propria regione, oltre che per motivi di lavoro, salute o necessità e urgenza, come ricordato sopra, anche per motivi che consentono di andare al massimo in due persone una sola volta al giorno a trovare un parente o un amico oppure per motivi che permettono di spostarsi, anche in più di due adulti, dai «piccoli comuni» (quelli con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti) percorrendo una distanza «non superiore a 30 chilometri dai relativi comuni»: resta vietato però andare nel capoluogo di provincia.
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Posso andare dai genitori, o dagli amici? Sì, ma secondo le regole esposte prima: non ci si può andare se la casa dei genitori è fuori dalla regione; le persone che si spostano non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti conviventi; ci si può muovere verso una sola casa al giorno e rispettando gli orari del coprifuoco. Il rientro nell’abitazione dove si ha residenza o domicilio è sempre consentito se si ha dunque residenza a casa dei genitori, tornare a casa è sempre permesso, anche varcando i confini regionali. Le stesse misure sono utilizzabili per fidanzati e fidanzate. E qualora questi siano fuori dalla regione rimangono vigenti le misure del Dpcm del 3 dicembre. Sul sito del governo venivano riassunte così: «È sempre consentito il rientro nel Comune in cui si ha la residenza, il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità. Ciò permetterà, ad esempio, il ricongiungimento di coppie che sono lontane per motivi di lavoro ma che convivono con una certa frequenza nella medesima abitazione».
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