La situazione va via via peggiorando, stando alle ultime stime, agli ultimi dati, alle ultime riflessioni degli esperti.
I contagi sembrano aumentare, o almeno in ogni caso diminuisce la decrescita della curva. Nei fatti, i casi aumentano, è visibile regione per regione, e chiaramente anche il dato nazionale alla fine ne risente. Colpiscono però i casi territoriali con alcune regioni in cui a situazione appare ai limiti del gestibile. In ogni caso si attenderà ancora qualche giorno perchè il Governo agisca in un certo modo. Per ora sancite le zone arancioni in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia. Poi si deciderà la prossima settimana.
Nel frattempo le misure restano queste, con il governatore campano, Vincenzo De Luca che ha già ampiamente criticato l’operato del Governo, auspicando una soluzione che possa valere allo stesso modo per tutto il paese, e non solo regione per regione. Un intervento serio e deciso, che possa proteggere il paese, tutto insieme, allo stesso modo. Nel frattempo però il nodo scuola si fa ancora più complicato. Ad oggi si parte, dalla prossima settimana in maniera massiccia, gradualmente, poi si vedrà man mano, come suggerito ance dal presidente dell’Iss, Brusaferro.
Bollettino dell’8 gennaio: tutti i numeri del contagio
I nuovi positivi sono 17.533 positivi (con oltre 140mila tamponi effettuati), i morti secondo il dato odierno sono 620
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Salgono i contagi ed aumentano le incertezze: proteste nel paese tra pro e contro didattica a distanza
Nel frattempo nel paese monta la protesta, tra genitori favorevoli alla didattica a distanza e genitori favorevoli al ritorno in presenza. A Napoli, ad esempio, è finita a ombrellate tra le due fazioni opposte. Insomma la situazione resta molto particolare, nell’attesa che si conosca qualcosa di più di quello che succede, se davvero, insomma, ci sarà una terza, forte ondata, o se si risolverà tutto nel giro di qualche settimana, con i casi di nuovo verso la discesa.