La vicenda di Basilio Pompei, e del suo vaccino in Rsa. Una dose secondo il popolo del web sprecata, e monta la polemica.
Una vicenda triste, davvero triste. Basilio Pompei, ex macellaio di Pontassieve, in provincia di Firenze, 103enne, si è sottoposto al vaccino anticovid presso l’Rsa dove risiede, al Mugello. Il momento del vaccino, considerata la veneranda età dell’uomo, è stato immortalato con una foto, finita poi sul web. Da quel momento, una pioggia di insulti per il povero nonno Basilio, cosi come tutto lo chiamano, colpevole soltanto di aver pensato alla sua salute e di aver rispettato i protocolli vigenti in materia di vaccinazione anticovid.
I soliti odiatori seriali, quelli che definiscono la dose di Basilio Pompei sprecata, perchè a 103 anni non dovrebbe rappresentare un diritto la cura. Quelli che pensano che vaccinare un uomo che ha superato i 100 anni sia inutile, non pensano che stanno negando ad un uomo la possibilità di preservare il suo organismo chiaramente indebolito, dalla ferocia di un virus che uccide a tutte le età, e che no si fa certo problemi di natura anagrafica.
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Nonno Basilio coperto di insulti: una storia la sua, che merita profondo rispetto
La storia di Basilio Pompei è intensa e travagliata. La guerra, la deportazione in campo di prigionia polacco ad opera dei nazisti e poi la fuga, verso casa, verso la libertà. Il ritorno a casa, dopo due anni di prigionia, un viaggio rocambolesco affrontato tra mille vicissitudini ed avversità. Conosciuto da tutti Basilio, e da tutti amato. Ed oggi, il confronto con persone che nemmeno meritano di essere in qualche modo definite.
“Per me non fa nessuna differenza – ha dichiarato Basilio Pompei – a 103 anni di vaccini ne ho fatti di tutti i colori e questo non aveva niente di diverso dagli altri. Se poi qualcuno scrive o commenta, io non ho proprio nulla da dire”.