La politica internazionale ha preso una posizione molto chiara nei confronti degli attacchi di Capitol Hill: tutti contro Trump.
La condanna è arrivata su tutti dagli ex presidenti States, democratici e repubblicani. Stanchi di questa stagione incontrollata ed incontrollata della vita politica americana. Per Barack Obama, l’assalto al Congresso rappresenta un “grande disonore e vergogna” per gli Stati Uniti ma non “una completa sorpresa”.
La violenza, ha detto, “incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni”. Molto duro anche il repubblicano George W.Bush che si è detto scioccato e ha definito le proteste contro i risultati del voto, “un’insurrezione degna di una ‘Repubblica delle banane’ ”.
Pur non citando direttamente Trump, è evidente che Bush considera lui, ed gli altri esponenti repubblicani che ieri si accingevano a contestare al Congresso la vittoria di Joe Biden, responsabili.
“Sono scioccato per il comportamento irresponsabile di alcuni leader politici sin dalle elezioni – ha dichiarato Bush – e la mancanza di rispetto mostrata per le nostre istituzioni, tradizioni e le nostre forze dell’ordine”. “Un assalto senza precedenti al Congresso, alla Costituzione e al Paese“, per l’ex Presidente Bill Clinton, che ha sottolineato che il “fiammifero è stato accesso da Donald Trump e dai suoi più ardenti sostenitori, inclusi molti in Congresso, per capovolgere il risultato delle elezioni che ha perso”.
Da Gerusalemme ha parlato anche Netanyahu. L’attacco al Campidoglio è “vergognoso e va condannato con forza”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando a Gerusalemme il segretario al tesoro Usa Steve Mnuchin. “Per generazioni – ha aggiunto – la democrazia Usa è stata una fonte di ispirazione per il mondo intero e per Israele. Mi è stata sempre di ispirazione.
I disordini violenti sono l’esatto opposto dei valori che gli americani e gli israeliani considerano sacri”. Anche Italia e Francia hanno alzato la voce, nonostante la pregressa amicizia del nostro Presidente del Consiglio nella sua precedente esperienza di governo.
“La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche”, netto il giudizio espresso dal Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte.
Parole di condanna arrivano anche da tutti i leader europei: il Presidente francese Macron ricorda la vicinanza storica di Francia e Stati Uniti, dalla Rivoluzione americana in poi. “Quando – ha detto Macron in un video girato all’Eliseo – “in una delle più antiche democrazie del mondo, dei fautori di un presidente uscente rimettono in discussione, con le armi, i risultati legittimi di un’elezione, ad essere attaccata è un’idea universale, quella di un uomo, una voce”. Macron ha invitato a non cedere nulla alla violenza di pochi.
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