Morto 46enne nel torinese, ferito mortalmente nella comunità che lo ospitava

Uno scontro tra gli ospiti della comunità nel torinese, poi la tragedia. La scorsa notte ha perso la vita  Simone Bonfiglio, 46 anni, ospite della comunità psichiatrica “L’Arca” in via San Benigno, a Volpiano.  

E’ stato selvaggiamente ucciso un 46enne ospite della comunità psichiatrica “L’Arca” in via San Benigno, a Volpiano nel torinese. La morte è avvenuta per mano di un altro ospite della comunità. Il movente del crimine è ancora da accertare.

La vittima, Simone Bonfiglio è stato trovato esanime in terra. Il suo aggressore, Giacomo Farina, 36enne, già arrestato dai carabinieri nel 2015 con una pistola rubata davanti a un centro commerciale di Carmagnola, lo ha ucciso a pugni.

All’arrivo dei carabinieri Farina ha confessato subito, ma il movente di tanta rabbia, rimane per ora un mistero ed al vaglio dei militari del Comando provinciale di Torino che per tutta la notte hanno ascoltato gli operatori della struttura situata alla periferia di Volpiano. In queste ore ovviamente tutti si domandano cosa possa essere accaduto, al punto da aver turbato l’equilibrio in questo modo.

All’interno di questa comunità, così come spesso accade in questo genere di centri, il personale – specialisti che da molto tempo si occupano di malati psichiatrici gravi – si dedica giornalmente a mantenere un clima sano favorendo la condivisione e la comunicazione tra gli ospiti.

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Morto 46enne nel torinese, ferito mortalmente nella comunità psichiatrica che lo ospitava. Gli inquirenti indagano sul movente

Ieri sera tutto questo è venuto a mancare. L’allarme è scattato intorno alle 22, quando il personale del centro ha trovato Bonfiglio disteso a terra in stato di incoscenza. All’arrivo i sanitari del 118 hanno invano tentato di rianimarlo, ma per lui ormai non c’era più niente da fare. Mentre Farina ha atteso l’arrivo dei carabinieri e ha subito dichiarato la sua colpevolezza.

La Pm Lea Lamonaca ha effettuato un sopralluogo in via San Benigno, intorno alla mezzanotte, per rendersi conto personalmente delle condizioni di assistenza e di vigilanza dei pazienti.

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